Il sipario è aperto: che inizi il secondo atto. Protagonista Joseph Minala, il chiacchieratissimo centrocampista di ritorno a Bari dopo la pessima esperienza in quel di Latina. Un clima algido ha accolto il calciatore di Yaoundè, con il pubblico biancorosso che guarda al suo ritorno con molta diffidenza. Al ragazzo il compito di mostrare sul campo la maturità malcelata dalla carta d’identità.

Non ci sarà Nicola, il mister che, la scorso campionato, con cura lo ha ripulito dalla polvere accumulatasi durante la gestione di Mangia (soli 12 minuti giocati) e mandato in campo con maggior costanza. Da convincere, oltre ai tifosi, ci sono il nuovo tecnico del Bari, Andrea Camplone e la società detentrice del suo cartellino, quella Lazio che con “il diritto di riscatto” lasciato a Paparesta, dimostra di avere perso un po’ di fiducia nelle doti del suo tesserato.  

Minala dovrà aggiungere al centrocampo biancorosso corsa e intensità. Non necessiterà di tempi di adattamento, troverà un tecnico che ha sempre dimostrato grande propensione al lavoro con i giovani e che potrebbe schierarlo in quelli che, a detta del suo procuratore, sono i ruoli che predilige: “Mezzala o numero dieci”. Potrà giocare tanto nel 4-3-3, tornando a ricoprire il ruolo in cui lo impiegava Nicola, o, addirittura, sostituire Rosina qualora si dovesse optare per il 4-3-1-2.

Nel caso dovesse verificarsi la prima ipotesi, Minala dovrebbe sottrarre il posto a Porcari, andandosi a collocare nella posizione di estremo destro del terzetto biancorosso, oppure di mezzala sinistra con il conseguente dirottamento di Valiani sul lato opposto. Solo i compiti assegnati in partita saranno differenti, saranno richiesti più gamba, più pressing, più velocità rispetto al gioco impostato da Nicola. Il camerunense saprà adeguarsi?  Ogni elemento depone in suo favore: quest’anno non c’è margine d’errore.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 11 gennaio 2016 alle 21:00
Autore: Gianluca Lippolis
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