In contemporanea con l'avvio del campionato, torna il nostro consueto appuntamento de La Sciabolata con Alessandro Del Grosso. L'ex difensore del Bari, intercettato dai nostri microfoni, si è soffermato sull'operato nel calciomercato: "Hanno progettato una squadra con delle basi importanti. Il direttore è uno dei migliori in circolazione. Ovunque è stato, ha fatto sempre bene, conosce benissimo la categoria ed i giocatori. Quest’anno la politica è cambiata. Non si vince il campionato solo con i nomi, ma servono sempre tecnici importanti e una rosa ben agguerrita. Mercurio e Mane al Napoli? Si è deciso di farli giocare ma non in C. E’ stata una scelta condivisa. Vogliono vedere come reagiscono, altrimenti non sarebbero andati in una Primavera così importante. Possono solo crescere".

Sugli innesti dagli svincolati: "Stanno andando su giocatori specifici per ruolo e nomi e già conosciuti. Non è così facile far venire i giocatori a Bari perché si ha paura. Se qui non fai bene, rischi di bruciarti. Ci sono molti giocatori svincolati, la maggiore parte viene dalla B ed il Bari è sempre sul pezzo. Per loro il mercato è sempre aperto.Voto? Da decifrare però siamo sul 6,5-7 ma può aumentare con gli svincolati. C’erano tanti esuberi, bravo Polito a piazzarli. Il direttore è sempre rimasto tranquillo ed attento osservatore. Ha preso giocatori adatti al gioco e alla piazza, cercando di non uscire fuori dal budget".

C'è ottimismo in ottica campionato e per il lavoro del ds Polito: "Non è stato facile per il direttore sistemare le situazioni tra campo e mercato. Ci sono tante varianti. Lui però alla fine deve fare le scelte che devono essere seguite. Le tante conferme? Ha fatto bene perché aveva poco senso sostituirli. Si conoscono e sanno cosa possono fare. Se sono rimasti, ci si è parlato e confrontato. Dobbiamo dimenticare il passato, ripartire nel miglior modo possibile e credere in quello che stanno facendo. Per me è diverso dallo scorso anno, era una situazione più intricata e difficile, dove purtroppo Auteri non ha saputo gestire il tutto perché nessuno lo ha aiutato. Adesso c’è Polito e dobbiamo crederci. In questi anni, ha fatto un grande lavoro. Nel calcio non si può mai essere tranquilli ma nell’organizzazione e nella mentalità mi fido. Veniamo da 2-3 anni dove si è partiti con la tromba in bocca e poi non siamo arrivati all'obiettivo. Sono ottimista, il progetto è nuovo, serve tempo".

Chiosa finale sul pareggio di lunedì contro il Potenza: "Possiamo essere soddisfatti in parte. Alternati buoni sprazzi a momenti di sofferenza. Potevi perdere ma anche vincere. Ci vogliono 2-3 partite per assestare la situazione ed avere un riscontro più generale a livello fisico, tecnico-tattico ma anche sugli stessi giocatori. Non è facile stare in campo con il pensiero di andar via, questo cambia l’approccio alle gare. Noi alla fine guardiamo il risultato ma sicuramente il ritardo di preparazione e il mercato possono danneggiare sulla prestazione. Nervosismo? Si Antenucci lo era ma non solo lui. Bisogna capire il motivo. Forse perché non stava bene o magari i compagni non lo servivano bene. Oppure voleva dare un certo tipo di contributo e non ci riusciva. Sono tutte ipotesi ma in campo accadeva anche a me".

Sezione: La sciabolata / Data: Mer 01 settembre 2021 alle 18:00
Autore: Gianmaria De Candia
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