Con il campionato iniziato nei migliori dei modi, adesso il Bari è motivato a fare un percorso che possa fargli raggiungere il traguardo della promozione al primo colpo. Per farlo, oltre al merito e alle capacità calcistiche di ognuno dei suoi giocatori, è necessario che una condizione fisica al meglio possa aiutare gli atleti ad esprimersi sempre ad alti livelli. Questo non solo curando la parte preparatoria ad un incontro, ma anche quella dopo la sua conclusione, come l’importanza del recupero dei giocatori nel dopo partita.
Cosa fanno, quindi, i giocatori di calcio per recuperare dopo una partita o un intenso step di allenamenti? Per tutti coloro che non sono del settore e che non conoscono questo importante fattore per mantenere al meglio il mezzo con cui i professionisti del calcio utilizzano per minimizzare gli infortuni, ecco una panoramica dei metodi/esercizi da fare dopo un duro sforzo, partita o allenamento che sia.
Lo staff medico della squadra, guidato dal Dott. Viggiano Pino e coadiuvato dai fisioterapisti Cosentino Gianluca e Colella Dino ovviamente attua scelte differenziate in base alle singole esigenze di ogni giocatore. In linea generale però, alcuni movimenti sono essenziali per diminuire al minimo i rischi di infortuni e sono quelli della seduta defaticante.
Sono ormai passati diversi anni da quando per la prima volta la seduta defaticante (chiamata anche ‘esercizi di scarico’) fu inserita in un dopo partita della Reggina, allora allenata da Nevio Scala, nel 1987. Fu una sorpresa per tutti vedere i giocatori iniziare una corsetta intorno al campo una volta terminato l’incontro invece di avviarsi a fare la doccia. L’idea veniva dall’esperienza di un allenatore svedese che Nevio Scala conobbe ad un corso di aggiornamento organizzato in Danimarca.
Raccontò a Scala di come alcune squadre del suo paese eseguissero una corsa defaticante ispirata all’atletica leggera. Una volta tornato in Italia Scala riportò l’idea a Ivan Carminati che la ritenne valida da un punto di vista fisiologico e dette il suo benestare per iniziare a praticarla. Dopo le titubanze dei giocatori alle prime uscite, furono loro stessi a richiederla in quanto si sentivano meno stanchi e pronti per una nuova settimana di allenamenti.
Vediamo quindi come deve essere svolta una seduta defaticante: dopo aver concluso la gara i giocatori devono cambiarsi la maglietta sudata o indossare una tuta, dopodichè eseguire una corsa lenta per una decina di minuti tenendo una frequenza cardiaca tra le 130 e le 140 pulsazioni minuto.
Durante la corsa gli atleti possono effettuare anche alcuni esercizi per sciogliere gli arti superiori e il tronco, concludendo poi la seduta con stretching per i muscoli delle gambe cercando di non sovrastirarli e allungando quelli della parte posteriore della coscia. Gli studi fatti hanno dimostrato che in questo modo il recupero avviene in minor tempo perchè l’acido lattico viene smaltito più rapidamente rispetto ad un recupero senza esercizi.
Partendo dalla base di una seduta defaticante, negli anni sono stati aggiunti sempre nuovi metodi per riuscire a migliorare lo stato fisico e minimizzare gli infortuni, come i massaggi o l’utilizzo di nuove tecnologie. Con la consapevolezza però dei benefici che un approccio più naturale possibile può avere sul risultato finale, ormai è chiaro che una giusta alimentazione, equilibrata e con tutti i nutrienti necessari, deve essere alla base per rinforzare la struttura di ogni giocatore.
Inoltre oggi giorno sono evidenti i benefici dell’utilizzo degli unguenti o oli per massaggiare i muscoli e per migliorare il recupero e le prestazioni nel post gara. Su questo versante negli ultimi tempi si fa un gran parlare degli olii naturali ed essenziali, come quelli a base di cannabidiolo che, come spiegato su guida CBD-Guida, sono in grado di rilassare la muscolatura e dare un senso di sollievo dopo un forte stress. Ma ce ne sono anche di più collaudati come l’olio essenziale di tea tree - specifico per i dolori muscolari e reumatici - o quello di eucalipto - usato soprattutto per i massaggi contro l’affaticamento dei muscoli.
Fortunatamente ancora nessuno dei giocatori del Bari ha dovuto ricorrere alle cure dei professionisti che fanno parte dello staff medico, che comunque sono in grado di preparare ogni atleta affinché possa offrire sempre la migliore prestazione in campo.
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