A Loredana e Gaia, le due donne della mia vita”. Aveva esordito così l'allenatore dei galletti Vincenzo Torrente nell'immediato post partita di Novara. Il Bari, grazie anche al loro amore, aveva appena conquistato la salvezza aritmetica e il primo pensiero del tecnico di Cetara era stato rivolto alle persone più importanti della sua vita. La compagna, Loredana Bergamini e la figlia Gaia.

E in un'intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno e pubblicata stamane sulle pagine dello stesso quotidiano, la signora Bergamini ha svelato alcuni particolari interessanti che la legano all'attuale tecnico biancorosso ricordando come la dedica del suo partner non fosse stato un evento del tutto nuovo: “Si ho letto della sua dedica – ha rivelato la signora Bergamini - Anche a Gubbio mi aveva dedicato le due vittorie in campionato, fino alla B”.

E sulle voci che vedono il mister della salvezza lontano dalla Puglia la sua compagna si dimostra tutt'altro che certa anzi afferma di amare tanto la città e il suo mare: “Bari è diventata la mia città - ha confessato Loredana –. Due anni in Umbria bellissimi, ma mi mancava il mare. E così quando seppi di Bari ero felicissima, pensando di trovare un pezzo della mia Genova. A Bari ci resterei eccome, favorirei la decisione di restare qui – ha proseguito la signora Bergamini - . Spero che possa continuare la nostra avventura biancorossa. Poi, è ovvio, va bene tutto accanto lui. Ciò che deciderà Vincenzo, sarà ben fatto”. Quindi da tifosa "doc" dei galletti e naturalmente del suo compagno, la signora Bergamini ha raccontato di conservare anche due cimeli: “Conservo due maglie ogni anno. Questa volta ho quella di Bellomo e quella di Galano”.

Poi c'è spazio per un simpatico retroscena accaduto qualche tempo fa durante un viaggio a Barcellona. “L'ho trascinato in aeroporto dicendogli che andavamo a Barcellona a vedere una famosa fontana - ha raccontato Loredana -.  L'ho portato invece al Camp Nou, dove desiderava andare da tempo. Eravamo in auto, vedeva i tifosi con la sciarpa che andavano allo stadio, li invidiava. Gli dico: ma vuoi andare allo stadio? No mi risponde, andiamo alla fontana. Poi gli mostro due biglietti e lui senza parole”.

Sezione: News / Data: Ven 17 maggio 2013 alle 20:45
Autore: Fabio Mangini / Twitter: @fabiomangini27
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