Torna a parlare Salvatore Masiello, vittima e carnefice del fattaccio che ha causato un'infortunio parecchio grave al povero, ed innocente, Alessandro Crescenzi. L'accaduto è noto ormai a tutti, ma il giocatore, ai micorofoni di pugliacalcio24, ha voluto ricordare, nei minimi dettagli, ciò che è realmente successo sabato scorso tra lui e il portiere Zlamal.
Di seguito, l'intervista integrale.
Ci può raccontare dell'accaduto di sabato sera?
"Innanzitutto mi scuso, come giusto che sia, pubblicamente con Crescenzi, che ha riportato 40 punti alla mano. Il sottoscritto ha riportato anche dodici punti alla mano, e questo non è stato scritto da nessuno, ci tengo, dunque, a chiarire la vicenda nei minimi dettagli. La dinamica nasce tutta da uno scherzo preso male e io mi sono ritrovato per ben due volte provocato da Zlamal. Da parte mia non c'è stato un gesto violento per tirare il piatto al compagno, ma un'azione di stizza e ho preso questo piatto: volevo buttarlo a terra, ma Crescenzi ha intuito un gesto violento, che non era mia intenzione commettere, e ha messo la mano, facendoci male entrambi"
Chi era presente durante l'accaduto?
"Eravamo al ristorante dell'albergo, perciò erano presenti diversi compagni, che potranno confermare la dinamica se opportuno. Normale che la società abbia preso una posizione e sta cercando di rescindermi il contratto, attraverso questo episodio. Scontato che l'episodio passi per drammatico, perché sono state riportate ferite, ma non era mia intenzione fare male a nessun compagno. Molti giornali hanno scritto che io ho tirato il piatto, ma non che l'ho fatto per gesto di stizza per provocazione. Avevo cercato di tranquillizzare il compagno dicendo di non scherzare più e stringerci la mano. La risposta che ho ricevuto è stato uno schiaffo. Io avrei preso questo piatto che sarebbe andato a terra e non di certo su Zlamal. Crescenzi avrà pensato che volessi tirarlo sullo stesso portiere e alla fine ci siamo fatti male entrambi"
Adesso la società ha preso una posizione chiara. Lei che ne pensa e come agirà?
"Io non voglio fare polemiche. Normale che io mi voglia difendere nelle sedi opportune, attraverso i miei legali. Io ho già detto che da quello che è accaduto la sfortuna ha voluto che ci sono state delle conseguenze e sono disposto a pagare una multa, ma rescindere il contratto mi sembra esagerato. Non vorrei che la società ne stesse approfittando per non accollarsi un ingaggio alto, quale quello che percepisco."
La volontà di Masiello, però, è restare qui, a Bari...
"Da quando è arrivato il mister il mio desiderio è stato restare a Bari. Torrente ha speso belle parole per me, e lo ringrazio. E' un grande allenatore e spero che capisca il problema. Preciso che è stato un incidente e che non era mia intenzione fare male a nessuno e spero che ci sia la possibilità di rimanere e dimostrare tutto il mio valore e sputare sangue per questa maglia e per i tifosi, molto caldi e sensazionali. Mi sento di andare ancora avanti. Vengo da nove mesi di stop per problemi fisici che sono state conseguenze di una gestione e preparazione sbagliata. Lo scorso anno è stato sbagliato tutto, lo stesso Barreto ha avuto problemi fisici, anche Ghezzal. Non a caso i fisioterapisti dello scorso anno non ci sono più. Io attualmente sono guarito e sto bene, vorrei rimanere qui e non mi sento un folle."
Con Crescenzi si è più sentito?
"Ho avuto subito modo di scusarmi, perché siamo andati in ospedale insieme, avendo messo i punti entrambi e io chiarito dicendo lui che non era mia intenzione creare tutti questi problemi e che non avrei voluto ferirlo. Diciamo le cose come stanno: alla fine lo stesso terzino ha messo la mano sul piatto, provocandosi il danno. Mio dovere è scusarmi perché alla fine il piatto è partito da me, ma non avrei voluto fare male a nessuno. Alla fine mi sono scusato anche con Zlamal, perché aldilà della sua provocazione, io avrei potuto gestire meglio lo scherzo con lui"
Un altro episodio che le è stato recriminato, riguarda il rigore calciato contro l'Avellino. In merito cosa ci dice?
"Innanzitutto dopo l'accaduto io ho avuto modo di parlare con i compagni ed ho chiesto scusa anche a loro. Se fosse stata, però, una cosa così grave come è stata fatta passare, mi chiedo, perché il giorno successivo io sono sceso regolarmente in campo? Qualcuno adesso dice che non sapeva le cose come erano andate. Invece tutti sapevano dell'accaduto, perché ci chiamavano in continuazione per chiedere "come state? Tutto bene?". Inutile dire di non sapere, o sapere dopo la partita. Crescenzi non ha giocato perché ha riportato 40 punti. Sapevano la dinamica, i compagni hanno raccontato tutto senza tirarsi indietro. La dinamica del rigore? Sul 3-0 al minuto 80 non c'è stata mia prepotenza sul tirare il rigore. Ho chiesto ai due attaccanti, visto che sono loro i rigoristi e avevano segnato, di calciare. Da compagni e amici hanno detto a me di battere tranquillamente. Il rigore lo voleva calciare anche Bellomo, ma l'ho tirato io. L'errore è avvenuto per un crollo emotivo. Il mister sbraitava perché non voleva che calciassi io, ma il tiratore predefinito. L'episodio della sera precedente mi ha bloccato e tutto questo ha fatto si che io non concretizzassi il tiro dal dischetto. Li ho sbagliato con il mister che decide, ma non con i compagni che mi hanno, comunque, appoggiato per la battuta. Non volevo fare prepotenza su nessuno. I ragazzi erano a favore per farmi battere ed il mister era contrario. Ho perso tutta la serenità dagli undici metri visto ciò che accadeva. Non ho avuto un atteggiamento positivo con il mister, con cui mi sono già scusato"
Stasera, invece, inizia il campionato. Lei non è presente...
"Non sono presente in campo, ma seguirò i mie compagni nella speranza di portare il risultato migliore a casa"
Che cosa ti aspetti dagli avversari di turno, dal Varese?
"Ho avuto modo di vederli giocare contro l'Avellino in Tim Cup. Mi sembra una buona squadra: certo, siamo solo agli inizi e sono giovani come noi. Mi aspetto un match combattuto, visto che ci saranno molte motivazioni per la prima giornata, che noi viviamo in casa. Speriamo di confermare il bel gioco mostrato contro l'Avellino. Non dico una goleada, ma credo che oggi bastino i tre punti"
Nella speranza, per lei, di essere reintegrato in gruppo...
"Si, io adesso sto vivendo momenti difficili. Sto in albergo, sul letto, a pensare, aldilà che mi alleno con i fuori-rosa. Non sono attimi belli, vivo con l'ansia, perché ciò che è successo è grave, ma oltre le ferite riscontrate, non era mia intenzione fare male a nessuno, lo ripeterò fino alla nausea. Spero vivamente che si chiarisca tutto con la società. Io mi sono visto per due volte rifiutare una stretta di mano, ho avuto uno schiaffo sulla mano e due sul collo, ma la mia reazione è stata finirla lì con un gesto di stizza e un piatto per terra. Sicuramente Crescenzi non ha capito che lo avrei voluto gettare per terra. Credo che la rescissione sia esagerata. Spero di ricucire i rapporti."
Lei ha parlato, precedentemente, delle condizioni fisiche dello scorso anno. Galasso, ex compagno a Bari, ai microfoni di tuttomercatoweb.com ha dichiarato che "le persone che potevano essere utili si tiravano fuori per infortuni ingigantiti." Ha visto qualcosa di ingigantito lo scorso anno?
"Per come ho vissuto io lo scorso anno, sono stato infortunato per due mesi dopo la sfida interna con l'Udinese e ho preso una botta. Tutti pensavano che fosse un semplice ematoma ed è stato confermato da ecografie fatte qui a Bari. Io accusavo sempre fastidi e i medici dicevano "ma non è niente, tranquillo etc". A quel punto io ho dato piena fiducia a loro e mi sono allenato, facendomi male e peggiorando la situazione. Poi sono andato da un fisioterapista e mi sono presentato con i vecchi documenti di visite fatte a Bari, riscontrando un tendine rotto. Le cose andavano male, il Bari stava retrocedendo. Tutti accusavano fastidi e soffrivamo coloro che dicevano che non avevamo il coraggio di giocare. Si è parlato di Barreto, il quale vediamo oggi che ancora non gioca. Ho avuto modo di vederlo e non ha recuperato. Almiron non si è mai saputo il perché andava a fare visite a Parigi, Milano etc. Non sapeva cosa aveva. Accusava mancanza di forze e fastidi che lo impedivano di giocare al meglio. Lo staff medico non era funzionante, tutti ci siamo curati al di fuori di Bari. Si gestivano male gli infortuni, per accelerare il recupero."
Ultima domanda che non riguarda lei e il Bari. Riguarda cose che contrastano il calcio: lo sciopero che credo lei starà seguendo. Che idea si è fatto?
"La vicenda mi sta molto a cuore e la sto seguendo con molta attenzione. L'accordo collettivo prevede i fuori-rosa che attualmente mi riguarda in toto. Io farei sciopero come loro ed è giusto che non giocano, fino a quando non si trova un'intesa. Per quanto riguarda il 5-10% della tassa di solidarietà. Fino ad ora questa tassa non è mai esistita. Si scarica tutto su di noi, che siamo viziati. Stiamo vivendo un momento brutto e possiamo dare il nostro contributo, a patto di non essere i soli. Vogliamo un'intesa che migliori la formula: bisogna venirsi incontro tutti"
Autore: Andrea Dipalo
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