Generò grande scalpore nel panorama calcistico italiano ed in particolare nell'ambiente pugliese, il derby tra Bari e Lecce disputato il 15 maggio 2011. La vittoria salentina garantì alla società di Pierandrea Semeraro (all'epoca presidente del club giallorosso ndr) la permanenza nella massima serie ma, dopo un lungo iter legale, la Procura della Repubblica di Bari confermò che il derby fu comprato dal club salentino per una cifra pari a 230mila euro.

Il processo è ancora in corso e, nella mattinata di ieri, ha visto testimoniare in aula l'ex allenatore giallorosso Luigi De Canio e l'ex team manager Mario Zanotti''Niente di strano in quella gara. Fisicamente e psicologicamente i giocatori giallorossi stavano molto bene. Sapevamo che con quella partita potevamo giocarci la salvezza", questa in sintesi quanto detto dai due ex-componenti dello staff tecnico giallorosso. 

Zanotti infine ricorda l'autogol del difensore Andrea Masiello, uno degli episodi incriminati che più hanno indispettito la tifoseria biancorossa: "Cose che possono succedere in una normale partita'', si legge sulle colonne de La Gazzetta dello Sport.

Nel processo sono imputati con l'accusa di frode sportiva anche l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore salentino Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico dell'ex calciatore biancorosso Andrea Masiello (che ha patteggiato nell'ambito dello stesso procedimento insieme con i suoi amici Gianni Carella e Fabio Giacobbe). Nella prossima udienza, fissata per il 15 ottobre, verrà ascoltato l'ex giallorosso Giuseppe Vives.

 

Sezione: News / Data: Mer 16 luglio 2014 alle 07:30
Autore: Ivan Barnabà
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