Tovalieri: "Avrei voluto concludere la carriera a Bari. Il soprannome cobra? I baresi me lo diedero quasi subito"

Il cobra Sandro Tovalieri si è raccontato ai microfoni del quotidianodibari.it, ripercorrendo tutta la sua carriera professionistica. Spazio a qualche ricordo sulla sua avventura barese: "Al primo anno di Bari realizzai nove reti. Il mio nome ‘Cobra’ me lo diedero a Bari, quasi da subito, e di quella stagione, ricordo ancora come se fosse ieri il gol al Taranto. Quanto all’annata successiva, sicuramente di quelle giocate, è stata la serie B più difficile. Quello fu l’anno che Miguel Guerrero inventò l’esultanza del trenino, ma tutti noi, i più grandi insieme ai più giovani, c’era una coesione di intenti, ci facevamo scherzi, una squadra davvero costruita bene. L'anno dopo è stata una stagione meravigliosa. Quel Bari era da piazzamento in Coppa Uefa e disputammo la prima parte di campionato che eravamo sempre nella parte sinistra della classifica. Feci ben diciassette gol, ma esultavamo a doppio, perché con Igor Protti, un mio fratello, si era instaurato un bellissimo rapporto, e la priorità era il gruppo. Io avevo manifestato alla società che avrei voluto concludere la carriera a Bari, non avevo pretese economiche, avrei voluto continuare con quella maglia che sentivo cucita sulla mia pelle. Fino all’ultimo, cercai di impedire la mia cessione, ma i matrimoni si fanno in due, e fui ceduto all’Atalanta per una buona cifra economica per la società biancorossa e con grande dispiacere salutai la mia Bari, i miei compagni e tanti amici e partimmo con la mia famiglia alla volta di Bergamo".

Un messaggio ai tifosi del Bari: "Non appena tutto sarà finito, Bari sarà la prima tappa, sia per andare a sostenere il Bari, e salutare tanti amici e gustarmi una buona cena a base di mare. Mi mancano, permettimi di dire anche i miei ragazzi della Scuola Calcio, dove sono diventato il Responsabile del Settore Giovanile ed abbiamo anche una squadra in Eccellenza romana, vogliamo tornare ad abbracciarci e a gioire per una vittoria o per una semplice partita giocata. Tuttavia, prima la salute, restiamo a casa ed attendiamo nuove disposizioni".