Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Nel corso della sua ultracentenaria storia, i biancorossi hanno vissuto la cadetteria per ben 50 stagioni (tre delle quali nella seconda divisione nazionale). Continua oggi il nostro racconto che vuole far rivivere questi campionati. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1923/24, facciamo un salto in avanti nel tempo, fino alla stagione 2012/13.
Sono anni difficili in casa Bari, con la squadra in gravi difficoltà economiche. In estate arriva una penalizzazione di 5 punti e un'ammenda di 80.000, con la squadra che deve ripartire dopo la travagliata annata precedente con un budget irrisorio. L'amministratore unico Vinella ha centellinato ogni spesa, lasciando tutto nelle mani del dg Garzelli e del ds Angelozzi. In una situazione complessa, il direttore sportivo sceglie per la continuità dando fiducia a Torrente in panchina, che l'anno precedente aveva svolto un ottimo lavoro.
Si punta a costruire una squadra giovane, con numerose scommesse e ragazzi talentuosi. Dalla Roma arriva in prestito Sabelli, dal Parma invece Ristovski. Viene rinnovato il prestito di Romizi dalla Fiorentina e di Polenta dal Genoa, mentre Angelozzi compra Fedato dalla Lucchese, cedendo la metà del cartellino al Catania. Tra gli over da segnalare l'arrivo di Sciaudone (svincolato dal Taranto), del brindisino Antimo Iunco, oltre che del ritorno di Ghezzal. Tra i confermati anche Ceppitelli, Defendi, Lamanna e De Falco, oltre che capitan Ciccio Caputo. I fiori all'occhiello sono i talentuosi Galano e Bellomo.
Il campionato inizia così con una spada di Damocle di 7 punti di penalità e una squadra che deve esclusivamente salvarsi. Il Bari vince le prime tre gare di campionato (Cittadella, Ascoli e Ternana) eliminando così subito la penalizzazione in classifica. Nonostante l'età media bassissima, i galletti sono una squadra che sa mettere in difficoltà chiunque, capace di alternare belle e spumeggianti vittorie a sconfitte dolorose. Esemplificativo il 3-3 al San Nicola contro la capolista Sassuolo, con il Bari passato in vantaggio e capace di farsi rimontare due volte. La squadra chiude il girone d'andata con un ottimo tredicesimo posto a 23 punti (30 sul campo).
Quando le cose sembrano mettersi bene, arriva la batosta. I biancorossi tra gennaio e febbraio accusano un drastico calo, con la squadra incapace di vincere e segnare. La gara verità arriva il 3 marzo 2013, con il Bari terzultimo in classifica di scena a Vicenza. I pugliesi sfoderano una grandissima prestazione e espugnano il Menti con un gol di Caputo. Di lì la ripresa, fino all'indimenticabile match casalingo col Lanciano. Sotto di tre reti al 45', i ragazzi di Torrente in 18' riescono a rimontare il parziale chiudendo con un 4-3 scacciapensieri. Un'estasi di gioia pervade il campo, dopo le lacrime versate per mesi interi per una situazione economica davvero difficile. Protagonisti di quell'impresa Sciaudone, Caputo, Defendi e Tallo.
Il Bari risale in classifica e si salva con due giornate d'anticipo, finendo decimo. Un campionato straordinario considerando le premesse, che ha visto Caputo arrivare a quota 17 gol e mettere in vetrina talenti purissimi come Fedato e Bellomo.
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