Per carisma, leadership e solennità, Emanuele Terranova è sicuramente una delle icone principali di questo Bari. Era difficile in estate aspettarsi un rendimento del genere dal difensore, arrivato in Puglia con 34 anni sulle spalle e diversi infortuni accusati negli ultimi anni. Fin da subito, però, si è reso protagonista e adesso si gode una nuova giovinezza in riva all’Adriatico, con numeri e prestazioni che non replicava da quasi 10 anni.

2 gol in 7 presenze, senza mai privarsi di un minuto in campo dalla seconda giornata in poi. Dati che indicano come Terranova sia la colonna portante del tempio biancorosso, dove non c’è solo il culto del gol ma anche quello della solidità difensiva.

Era dai tempi del Sassuolo, precisamente nella stagione 2012/13, che Terranova non arrivava all’ottava giornata di campionato con questo numero di presenze e gol. Le statistiche dì quell’annata possono rappresentare un buon auspicio per i tifosi baresi, perché in maglia neroverde il centrale di difesa realizzò ben 11 gol, diventando il capocannoniere della squadra al pari di Berardi, Boakye e Pavoletti.

Numeri impressionanti. Certamente aiutati dai rigori, di cui il difensore se ne assumeva le responsabilità, ma che non macchiano una stagione da leader, culminata con la vittoria del campionato di Serie B. Quell’anno anche tre gol su azione, di cui uno proprio contro il Bari.

Adesso, a pochi giorni dalla nona di campionato, Terranova è già a quota 2 gol e svetta insieme ai biancorossi nel girone C, proprio come col Sassuolo. Coincidenze? Probabile, ma sicuramente non casualità. Perché la storia è ciclica, e anche a distanza di 10 stagioni, Terranova vuole continuare a scrivere pagine importanti del calcio. Il suo, così come quello del Bari.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 15 ottobre 2021 alle 23:00
Autore: Gabriele Ragnini
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