Se l'andamento in trasferta dei galletti lascia dormire tranquillo mister Vivarini, quello casalingo decisamente no. Il Bari è infatti al nono posto in classifica per rendimento interno, con 16 punti ottenuti sui 27 disponibili. Anche nella partita di domenica contro il Potenza, i biancorossi hanno chiuso in calando, soffrendo oltremodo e rischiando di compromettere nuovamente il risultato finale. Vivarini, ma non solo, si lamenta ed insiste sul fatto che chi entra dalla panchina non riesce ad incidere quanto i sostituiti. 

Analizzando le ultime partite in effetti il discorso ha senso. Col Potenza il secondo tempo è stato giocato a ritmi bassissimi dai biancorossi, messi continuamente sotto dai lucani. L'ingresso di Schiavone ad inizio ripresa non ha dato la qualità di passaggio sperata, ma soprattutto gli innesti di Floriano e Awua sono stati inefficaci. L'ex Foggia è sembrato spaesato in campo, mentre il centrocampista nigeriano lontano parente di quel giocatore ammirato ad inizio stagione. Anche Neglia nei cinque minuti finali che ha disputato ha perso tanti palloni, mentre Costa stava regalando un calcio di rigore.

Col Teramo la situazione fu analoga. I biancorossi furono padroni del campo per oltre 70 minuti, ma gli ingressi di Folorunsho, Scavone, Ferrari, Neglia e Corsinelli si rivelarono improduttivi, tant'è che il Teramo mise sotto il Bari negli ultimi 15 minuti e ottenne il pareggio. Se si pensa poi che le squadre avversarie nel momento in cui attingono dalla panchina riescono sempre a rivitalizzarsi, come successe con la Vibonese, allora gli indizi che qualche cosa non vada fanno una prova. Il Bari era stato indicato dagli addetti ai lavori come favorito numero uno alla promozione non tanto per l'11 iniziale, quanto per la ricca rosa di elementi di spiccato valore. Quali sono le cause di questo effetto soporifero dei panchinari?

La panchina non è stata sopravvalutata, del resto il curriculum dei vari Ferrari, Floriano, Folorunsho, D'Ursi parla da sé. Il problema è, forse, esclusivamente mentale. Chi subentra non ha le giuste motivazioni, la voglia di mettersi in mostra per dimostrare all'allenatore che sbaglia a non farlo giocare dall'inizio. E' anche vero che qualcuno come Floriano è impiegato fuori ruolo, ma l'atteggiamento sembra a tratti rinunciatario. Il mercato intanto è alle porte, e qualcuno sembra destinato a salutare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 10 dicembre 2019 alle 10:45
Autore: Claudio Mele
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