Genio e sregolatezza non gli sono mai mancati e la sua carriera è lì a testimoniarlo. Jeremy Menèz è ormai promesso sposo del Bari e il suo arrivo nel capoluogo pugliese non fa che accrescere la curiosità sulla rosa che il ds Ciro Polito riuscirà a mettere a disposizione del tecnico Michele Mignani. L’ex numero 10 del Milan non può che andare ad innalzare il tasso tecnico-tattico dei biancorossi come al contempo anche l’esperienza che in una categoria come la Serie B può fare la differenza. Fra questioni calcistiche ed extracalcistiche, numerose sono le curiosità da sapere sulla carriera del francese. Nato il 7 maggio 1987, segno zodiacale Toro (ora sì che forse si spiega la sua testardaggine), diverse sono le tappe risultate poi fondamentali durante il suo percorso da calciatore.

GLI INIZI CON SOCHAUX E MONACO - Tutto ha inizio nel 2004 quando a lanciarlo in Ligue 1 è il Sochaux con cui nell’arco di due stagioni metterà a referto 55 presenze e 7 reti. Nel 2006 ecco il suo approdo al Monac, il decollo della sua carriera in quanto nel Principato inizia a mettere in mostra tutte le sue caratteristiche con 57 presenze e 14 reti. Nel 2008 è la volta dello sbarco nella “Capitale” con la Roma che gli permetterà di farsi conoscere in lungo e in largo da tutto il calcio italiano. Reti, assist, giocate e qualche “cassanata”: all’ombra del Colosseo in tre anni si rivela uno dei prospetti migliori del calcio europeo sfiorando anche lo scudetto nel 2010 con Claudio Ranieri in panchina, poi perso a due giornate dal termine causa sorpasso dell’Inter di Josè Mourinho. Lasciata Roma, tappa successiva è quella del Paris Saint Germain che dal 2011 al 2014 lo vede protagonista con 79 presenze e 14 marcature. A riportarlo in Italia è il Milan di Adriano Galliani: anche con i rossoneri le prestazioni sono più che ottime per un totale di 18 reti che nonostante i risultati non eccellenti del “Diavolo” lo elevano a beniamino dei tifosi. Lasciata Milano sponda rossonera, si succedono le esperienze di Bordeaux, Antalyaspor, Amèrica e Paris Fc. Poi, nel 2020, una bomba di mercato con il francese classe 87’ che decise di sposare il progetto della Reggina portandola in Serie B a suon di giocate. Degne di nota anche le presenze in Nazionale dal 2010 al 2013, ben 24, condite da due marcature.

QUEL NO ALLO UNITED DI FERGUSON - Molteplici le sfaccettature della vita privata di Menez. Prima di arrivare a queste però, non può che balzare agli occhi il “no” rifilato all’età di 16 anni al Manchester United di Alex Ferguson. A raccontarlo è stato lo stesso francese in una lontana intervista del 2014 alla “Gazzetta dello Sport” in cui spiegò come fosse per lui un’avventura troppo grande, che il momento non fosse quello giusto per fare un passo così importante. Troppo giovane ed inesperto insomma, forse qualche rimpianto, ma non per lui che ha più volte dichiarato di non essersi mai pentito della scelta fatta.

ANTI SOCIAL - In un mondo ormai sempre più dominato dai social, Menèz si ritrova agli antipodi di questa filosofia. L’ex Sochaux infatti non condivide molto della sua vita su Facebook o Instagram anche se qualche cambiamento anche per lui negli ultimi anni c’è stato. Convinzione dell’ex Psg quella che i media servino per sentirsi amati dalla gente anche se questa è una necessità che a quanto pare prescinde da quella che è la sua personalità e i suoi interessi.

LA PASSIONE PER I TATUAGGI - Fra le passioni di Menèz rientra quella per i tatuaggi, primo in assoluto quello fatto a Roma. Una “dipendenza” a suo dire perché fatto uno, non puoi che continuare a farne altri. Non a caso, il suo braccio sinistro risulta essere “decorato” con i nomi e le date di nascita della sua famiglia.

PANCETTA? PERCHE’ NO - “Nell’uomo un po’ di pancetta non guasta mai” ha dichiarato in tempi non sospetti il fantasista ex Roma. A suo dire infatti, a scarpini appesi al chiodo, ad lui non mancherà perché mangiare rientra fra i suoi piaceri.

AMICI NEL CAMPO E FUORI DAL CAMPO - I rapporti più solidi sviluppati dall’ormai promesso sposo del Bari sono quelli con Mexes, Totti e De Rossi a Roma. Categoria a parte è quella riservata a Benzema, per lui un fratello anche se le vere amicizie sono quelle che Jeremy ha sviluppato fuori dal campo. Infatti, queste sono rimaste le stesse negli anni, sia durante quelli della ribalta, sia durante quelli della normalità.

Cosa riuscirà a dare al Bari? Chissà, il tempo ce lo dirà ma con la cessione di Antenucci, il suo acquisto potrebbe avere una logica.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 luglio 2023 alle 11:00
Autore: Sabino Del Latte
vedi letture
Print