Si è chiuso un mese di maggio drammatico per il Bari, forse il più amaro degli ultimi anni. Il verdetto finale è noto: niente playoff. Un fallimento cocente, soprattutto per come è maturato. Tre partite, tre occasioni mancate, tre colpi durissimi.

Tutto comincia il 1° maggio, con la sconfitta di Cosenza: uno 0-1 contro una squadra praticamente retrocessa che fa saltare i primi allarmi. Il Bari di Moreno Longo perde un piazzamento in zona playoff che aveva difeso per gran parte della stagione. Poi arriva il tonfo più clamoroso: 9 maggio, trasferta al Tombolato. Il Cittadella, già destinato alla Serie C, travolge i biancorossi con un netto 3-1. Una batosta che segna il punto di non ritorno. Infine, il 13 maggio, l’ultima chance contro il Sudtirol. Uno 0-0 senza nerbo, senza orgoglio, senza reazione. Il Bari chiude fuori dai playoff, condannando la propria stagione all'anonimato.

A rendere il tutto più amaro è il silenzio assordante della società nei giorni successivi. Nessuna parola su Longo, nessuna chiarezza su Magalini o Di Cesare. Un blackout che aumenta lo smarrimento dei tifosi.

Nel frattempo, il 23 maggio, il Napoli – “figlia prediletta” della Filmauro – conquista lo scudetto. Un trionfo che acuisce la frustrazione barese: mentre la casa madre festeggia, il Bari affonda.

Solo il 30 maggio, il presidente Luigi De Laurentiis rompe il silenzio: annuncia la programmazione della prossima stagione, confermando di fatto Magalini e Di Cesare. Su Longo, invece, restano ancora ombre e ipotesi.

Le sirene americane, che vociferano di un possibile interesse a rilevare il club, completano il quadro di un mese da dimenticare, ma forse decisivo per scrivere il futuro.

Sezione: News / Data: Sab 31 maggio 2025 alle 20:15
Autore: Antonio Testini
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