Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Nel corso della sua ultracentenaria storia, i biancorossi hanno vissuto la cadetteria per ben 50 stagioni (tre delle quali nella seconda divisione nazionale). Continua oggi il nostro racconto che vuole far rivivere questi campionati. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1984/85, facciamo un salto in avanti nel tempo, fino alla stagione 2004/05.
Il Bari rinasce dalle ceneri di una stagione disastrosa sotto ogni punto di vista. I biancorossi in laguna avevano perso i playout, condannando il Galletto alla retrocessione in Serie C. La fortuna di Matarrese ha un nome: Napoli. Il 25 luglio 2004 la Coavisoc infatti non ammette alla Serie B l'Ancona (retrocesso dalla A) e il Napoli, in quanto non avevano i conti in regola. Per quanto riguarda la società partenopea, in seguito, sia il TAR che la VII sezione fallimentare di Napoli danno parere negativo per l'ammissione al campionato. L'11 agosto viene definitivamente decisa dalla FIGC la non ammissione dei due club e il ripescaggio di Bari e Pescara.
I biancorossi ripescati in B rifondano completamente la squadra. Come ogni ciclo che si rispetti, si riparte da un nuovo allenatore. La scelta di Regalia ricade su Guido Carboni, reduce dalla sconfitta dalla finale playoff con la Viterbese. La proprietà era in quel momento costretta a contrarre le spese (anche per la vicenda Punta Perotti). C’erano giocatori con contratti pesanti, che dovevano essere ceduti. Dai laziali vengono prelevati anche Gazzi, Santoruvo e Sibilano. Gillet e Anaclerio ritornano dal prestito al Treviso, dall'Ascoli arriva La Vista e dalla Fiorentina Carrus e Scaglia. Salutano Neqrouz, Cordova e Valdes, Collauto passa al Venezia, mentre la cessione più pesante è quella di Spinesi all'Arezzo.
Un Bari ricolmo di giovani inizia così il suo campionato con una novità: Fausto Pari in sella da direttore sportivo al posto di Regalia. L'avvio è molto negativo, con i biancorossi che totalizzano sette punti nelle prime dieci giornate. A seguito della sconfitta interna con la Ternana, tutto lascia pensare all'esonero di Carboni. Lo stesso tecnico si incontra con Matarrese, ma Don Vincenzo lo rassicura garantendogli piena fiducia. Da lì in poi la risalita, guidata da un implacabile Santoruvo sotto porta (capocannoniere dei galletti con 10 reti).
Il Bari mantiene un andamento da playoff per tutto l'anno, chiudendo la stagione all'undicesimo posto, ovvero metà classifica. Un risultato molto importante considerando l'inizio e soprattutto i problemi economici dei Matarrese. Certi investimenti erano impossibili, per le casse societarie.
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