Una beffa enorme. Sembrava fatta, invece un gol di Pavoletti in pieno recupero ha rovesciato quello che sembrava un finale perfetto. E' il lato crudo, anzi crudissimo, del calcio, che ha mandato nel dolore più profondo una squadra, il Bari, che avrebbe meritato di più.

A dieci minuti dalla fine il grido di un intero stadio, "Riprendiamola!", aveva azionato il countdown. Poi la zampata di Pavoletti, non un nome qualunque, che ha strozzato in gola l'esultanza degli stoici 60mila sugli spalti. No, non doveva andare così. La città era vogliosa di festeggiare e le bandiere erano pronte oggi a sventolare. Tanta la maturità dei tifosi che hanno comunque coccolato i propri beniamini a fine match, comprensibilmente scossi.

Non si cancellino - ora - i meriti di questo Bari. La discesa agli Inferi, la polvere, la stagione sopra le righe di quest'anno. Una scalata vertiginosa, a cui è mancato soltanto il lieto fine. Avranno certamente colpito gli occhi di Mignani, persi dopo il gol in una delusione comprensibile. Così come quella dei calciatori. Professionisti veri, con tanta fame, che hanno provato a centrare con tutte le forze il sogno loro e della città.

Doveva essere una data memorabile, l'11 giugno 2023, è diventata un incubo. Sarà una notte di lacrime e pensieri. Ma ne siamo certi, tornerà il sole.

Sezione: Copertina / Data: Dom 11 giugno 2023 alle 22:56
Autore: Davide Giangaspero
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