Chi vuole dello champagne, magari gelato, è pregato di recarsi in enoteca. O di mettere su un disco e cantare a squarciagola il successo di Peppino Di Capri. Il Bari che sta nascendo partita dopo partita non può essere bello e impossibile. Di quelli, per intenderci, da far invidia ai belli tanto osannati da Gianna Nannini. Deve essere cinico e vincere partite brutte, sporche e cattive con calciatori smaliziati sotto rete. 

L’1-0 in Basilicata contro il Picerno sta tutto nel colpo da tre punti di Simeri. Che non abbonderà per classe e tecnica sopraffina, ma in quanto a cattiveria agonistica non ha nulla da invidiare a nessuno. Bari vuole vincere, il divertimento all’ombra di San Nicola giunge solo se in compagnia dei tre punti. 

Mignani l’ha compreso molto bene, ed è per questo che oggi più di ieri, e domani più di oggi, sarà difficile assistere alla nascita di una Mignanilandia. Concretezza, rischi ridotti al minimo indispensabile, fieno in cascina per raggiungere l’obiettivo a cui tutti, dalla città alla società, ambiscono. È presto per esaltarsi, così come era prematuro deprimersi dopo la sconfitta contro la Fidelis Andria in Coppa Italia.

Due vittorie in tre partite, sette punti in classifica e calma in abbondanza. La prossima trasferta - terza in quattro gare - di Catania - contro una squadra blasonata - si preannuncia scoppiettante. Il Bari comincia a calarsi in questa realtà ardua ed impegnativa. Via il fioretto, avanti a colpi di sciabola. Il gruppo che sta nascendo sembra compatto al punto giusto. Pensare positivo è obbligatorio, esaltarsi è vietato, ma su questo garantisce Mignani, Mr Self Control

Sezione: Copertina / Data: Lun 13 settembre 2021 alle 08:00
Autore: Raffaele Garinella
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