Dopo tanti processi, la sentenza arriva da Crotone: il Bari, sconfitto per 3-0, è una squadra nel pieno di una crisi tecnico-tattica-caratteriale senza precedenti. Nemmeno il moribondo Bari degli ultimi anni della gestione Matarrese ha saputo fare peggio di così. Le premesse, come noto, erano altre. La delusione, lo stupore e lo sconforto dei tifosi è ai massimi storici dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. 

Salta Mangia. Le prossime, saranno ore decisive per un cambio in panchina che sembra davvero inevitabile. A pagare dazio per questo disastro sarà il tecnico, le cui colpe sono state elencate ed analizzate spesso in queste ultime settimane. Mangia andrà via, salvo clamorosi ripensamenti da parte del presidente Paparesta. Il numero uno biancorosso ha provato in tutti i modi a salvare la panchina del tecnico lombardo, finito giustamente sulla graticola con tutti i suoi complici. Tra questi, i giocatori, protagonisti a Crotone di una partita scialba, povera di contenuti, carente di coraggio e determinazione. La sconfitta contro l'ultima in classifica è dunque meritata, con il cambio di panchina che pare l'unica strada percorribile per riprendere in mano una situazione ormai fuori controllo.

Per una questione di correttezza, però, bisogna dire anche che non si può attribuire la colpa di questo fallimento al solo Devis Mangia. A contribuire alla disfatta sono stati tutti, club e squadra compresi. La presunzione di inizio stagione non ha pagato. La cattiva convinzione di essere forti senza esserlo davvero ha fatto e sta facendo i suoi danni. Bisogna tornare tutti sulla terra, è questo il punto. La superbia, la lussuria e tutti i sogni di gloria devono tornare nel cassetto. Al presidente Paparesta l'onere di strapazzare la sua creatura e tirare fuori dal cilindro la soluzione migliore per il proseguo di una campionato compromesso, ma non definitivamente. Ma serve la scossa, quella vera.

Sezione: Copertina / Data: Dom 16 novembre 2014 alle 17:40
Autore: Andrea Dipalo
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