Volgere lo sguardo all'indietro, per ripensare a ciò che è stata questa pazza stagione, per certi versi può far venire i brividi. Soprattutto se fatto ora, con la ferita di una promozione sfumata a pochi secondi dal fischio finale ancora aperta e dolorante. Adesso l'orgoglio per quanto fatto dai calciatori biancorossi non può essere separato da una sensazione di tristezza, e servirà forse del tempo per metabolizzare ciò che è avvenuto ieri sera e apprezzare quanto straordinario sia stato il campionato appena concluso.

Già, il lieto fine non c'è stato, e nessuna frase fatta potrà cancellare l'amarezza. La promozione era alla portata, il Bari l'ha sfiorata e poi l'ha vista scivolare via. Servirà del tempo, eppure un giorno sarà possibile ripensare alle altalene emotive vissute durante l'anno, e forse allora emergerà il sorriso. Quanto sembrano lontani, oggi, i tempi estivi, quando si parlava di salvezza fra qualche incertezza relativa alla costruzione di una squadra che procedeva al rilento e senza l'arrivo di nomi di grido.

Sono bastate le prime partite, però, per fare emergere le avvisaglie del fatto che questa stagione avrebbe potuto seguire un copione diverso da quello preventivato. La roboante vittoria del Bentegodi contro il Verona è stato il primo grande squillo della squadra biancorossa, seguito da uno straordinario avvio di stagione, condito da successi pesanti, come quelli ottenuti contro Cagliari e Venezia.

Poi sono arrivate le prime difficoltà: dopo il filotto iniziale la squadra di Mignani ha perso brillantezza, ed è arrivata la sconfitta contro l'Ascoli, seguita da un periodo di mancate vittorie e partite sofferte, come quelle contro Como e Benevento. Per tutto il girone di ritorno, poi, il Bari ha sempre dato la sensazione di poter lottare per qualcosa di grande, peccando però di quella mancata continuità che avrebbe permesso di giocarsela con quella corazzata chiamata Genoa, che poi ha strappato la promozione diretta.

I biancorossi, infatti, hanno pagato qualche passo falso di troppo, con pareggi figli di un atteggiamento troppo remissivo, come dimostrato dalle gare con Modena o Cittadella. I playoff, poi, hanno sintetizzato in pieno l'altalena emotiva che è stata questa stagione. Contro il Sudtirol c'è stata prima la delusione dell'andata poi la grande gioia di ritorno, mentre nella finale con il Cagliari il lieto fine è stato impedito dalla più atroce delle beffe.

Poteva essere una stagione da sogno, si è chiusa invece fra le lacrime. Ma queste non cancelleranno l'orgoglio per una squadra che ha dato tutto, dal primo secondo della preparazione fino all'ultimo dei playoff. E per questo hanno meritato l'applauso finale del San Nicola, anche se il risultato sul campo non è stato quello sperato.

Sezione: Copertina / Data: Lun 12 giugno 2023 alle 22:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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