Due gare casalinghe piuttosto impegnative (Vicenza e Lanciano) ed un futuro ancora tutto da scrivere. E' la situazione attuale in casa Bari, con la squadra reduce dal pesante 5-2 esterno subito la settimana scorsa a Livorno.

Semplice incidente di percorso o segno di immaturità? Lo abbiamo chiesto in esclusiva ad Antonio Di Gennaro, ex biancorosso di successo. Tanti i temi toccati: dal mercato dei biancorossi, passando per il ritorno al gol di Caputo e fino al mancato approdo in biancorosso di Antonio Cassano.

Bari-Vicenza. Come vedi entrambe le squadre?

"Il Vicenza è una squadra innanzitutto partita come ripescata, e grazie anche all'avvento di buoni giocatori sta riuscendo ad esprimersi meglio di quanto inizialmente si pensava. Gioca un buon calcio, sta valorizzando giocatori come Di Gennaro, nato trequartista e diventato regista. La squadra sta rispondendo bene ai cambiamenti tattici del mister, e l'ambiente si sta rivalutando bene. Il Bari ha invece una grande occasione, non solo contro il Vicenza ma anche contro il Lanciano, sempre in casa. Un po' come accadde l'anno scorso, dove la rimonta iniziò proprio cosi. Il Bari le vinse non meritando, ma iniziò un nuovo campionato. E può succedere la stessa cosa anche adesso. Ma i veneti concederanno poco e Marino è uno che non sa chiudersi. Si dovranno quindi sfruttare al meglio le qualità di Ebagua e Caputo".

Il Bari, tenendo conto anche dei suoi uomini in organico, merita i punti che attualmente ha oppure avrebbe meritato qualcosa in più?

"Di solito si dice che i punti raccolti siano meritati. Credo che questa rosa avrebbe potuto raccogliere qualche punto in più I playoff sono a 4 punti, i playout a 5. Ci vuole massima umiltà adesso, ma anche la forza e l'ambizione per risalire la corrente. Le prossime due squadre sono difficili, ma non c'è come lo scorso anno un Palermo che stravince il campionato. Il Bologna si è attrezzato bene, il Carpi è primo ma a Bari ha vinto in contropiede. Il livello è medio-basso, ma se il Bari trova continuità la svoltà può esserci. Il campionato è corto, e ci sarebbe anche grande entusiasmo".

Come giudichi invece il mercato del Bari? Sono stati ben sette i rinforzi della sessione invernale.

"L'allenatore voleva determinati giocatori, non so se è stato accontentato del tutto. Si sono fatti nomi di giocatori come Emerson, Siligardi e Galabinov, giocatori con cui il Livorno si sta giocando il campionato. Sono arrivati difensori come Benedetti, Rada, Rinaudo che non stavano giocando molto o altri come Ebagua, Schiattarella e Bellomo. Forse l'altro attaccante che Nicola voleva non è arrivato, e quindi era normale che Caputo non partisse. In questo senso la sua permanenza dipende da questo. A gennaio è sempre difficile fare mercato, ed è complicato arrivare a giocatori che possano fare la differenza. Io personalmente do un 6,5 per un discorso prospettivo. Se i risultati vengono di conseguenza gli innesti si saranno rivelati azzeccati".

La partita di Livorno è coincisa anche con il ritorno al gol di Caputo. Credi che il gesto di solidarietà del mister abbia in parte influito su tutto ciò?

"E' normale. Quando fai delle brutte prestazioni purtroppo bisogna accettare delle critiche, ma se si viene fischiati appena scesi in campo questo non può essere bello. Lui magari ha sbagliato a non fare il terzo tempo col resto della squadra, i tifosi lo stesso. Bisogna essere più forti e lui è ancora il capitano. A Livorno aveva rimesso in piedi la partita ed il gol ti da la fiducia a ricominciare a far bene. Quindi può essere un campionato nuovo anche per lui. Con Ebagua cambia il discorso tattico, ed in quel caso risulterebbe difficile vederlo giocare al fianco di De Luca. A Nicola piacciono gli equilibri ed è anche per questo che tiene stretti a sè il capitano".

Capitolo Cassano. Il giocatore pare propendere verso un rifiuto definitivo... 

"Dal punto di vista tecnico non ho mai avuto alcun problema, Cassano se ha la testa può giocare ovunque, anche se la A è il suo palcoscenico abituale. Sarebbe stata una grande soddisfazione per lui. Sento dire che non possa venire per problemi ambientali...ma Bari non è una città pericolosa. Capisco che è Barivecchiano e che possono esserci situazioni personali, però a tutto c'è un rimedio, non è nè un problema di vita o tantomeno un problema di gravità assoluta. Se mi avessero proposto di tornare a Firenze io sarei stato più che contento. Non sono Cassano ma, qua non stiamo mica parlando del Burundi! Anzi, sarebbe un atto d'amore verso la città, e la vedrei come un qualcosa di valore assoluto. Sperare di portare la squadra della sua città nella massima categoria. Forse ancora spera di trovare una squadra di alto livello, ma io a 32 anni non ci penserei due volte davanti ad una offerta del genere. Io sarei venuto".

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Sezione: Esclusive / Data: Ven 13 febbraio 2015 alle 19:30
Autore: Domenico Brandonisio
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