Milan, Atalanta, Chievo, Udinese e, fino allo scorso campionato, l’Albinoleffe: una bella carriera quella che Luigi Sala ha vissuto, soprattutto nella massima serie. Sabato Bari e Sampdoria si affrontano, uniche sue due squadre che prima abbiamo volontariamente omesso di nominare. Perché? Perché queste rappresentano forse le più importanti parentesi per l’ex difensore di Mariano Comense. Il Bari è l’esordio in A, il primo gol in A, le tante emozioni che a 21 anni, provenendo dalla lontana Como, un ragazzo possa provare. La Samp è la formazione con cui ha collezionato, dopo la parentesi biancorossa, più gettoni di presenza e a cui è rimasto profondamente legato. Nel mezzo non va ovviamente dimenticato anche il tricolore conquistato col Milan di Zaccheroni nel 1999.
Statistiche a parte a Bari tutti ricordano con piacere il centrale lombardo, che col club di strada Torrebella ha colto 89 presenze e 4 reti nei tre anni di permanenza (1995-1998). TuttoBari.com ha rivissuto con lui, in esclusiva per i suoi lettori, i momenti più esaltati dell’avventura trascorsa in riva all’Adriatico, chiedendogli anche di fare il pronostico alla gara del San Nicola di sabato prossimo e cosa intende fare ora che a quasi 38 anni ha smesso col calcio giocato.
Sabato Bari e Sampdoria si affronteranno. Da doppio ex come pensi che finirà? “Avendo militato in tutte e due le squadre spero che non si facciano del male e ne esca fuori un bel pareggio”.
Tre anni a Bari e poi anche a Genova. Conoscendo bene ambo le piazze, quale vive peggio questa situazione di cadetteria? “Secondo me di più la Sampdoria. Con una squadra e soprattutto degli obiettivi ben delineati che stentano ad arrivare la piazza la vive diversamente. Il Bari ha fatto bene gli ultimi anni ma è abituato a soffrire; per i blucerchiati invece il discorso è diverso vista la retrocessione e l’inizio decisamente non dei migliori di questo campionato, a Genova i tifosi ne risentono maggiormente”.
Quando ti nominano Bari qual è il primo ricordo che ti viene subito in mente? “Sicuramente l’esordio in serie A (contro il Napoli il 27 agosto ’95, finì 1-1 ndr). Il Bari mi ha dato l’opportunità di entrare a far parte del calcio che conta e quindi rappresenta l’inizio di una bellissima carriera”.
Quasi novanta gare in biancorosso. La partita che ricordi con più piacere? “Veramente tante… Forse quando abbiamo battuto in casa l’Inter per 4 a 1 (7 gennaio del ’96 ndr) e realizzai il mio primo gol nella massima serie”.
Da ex tesserato del Bari cosa provi nel sentire notizie non certo floride sul piano societario? “Un enorme dispiacere. Il Bari ha un tifoseria che merita ben altro e anche la squadra purtroppo ne sta risentendo. Spero che al più presto si risolva tutto per il meglio perché la città, in primis, merita ben altri palcoscenici”.
Svincolato in estate dopo l’esperienza con l’Albinoleffe hai appeso le scarpette al chiodo. Adesso cosa pensi di fare? “Intanto mi godo la famiglia e poi mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio. Sto prendendo infatti visione di tutto ciò ci che gira intorno, andando soprattutto a guardare gli allenamenti in diversi settori giovanili. Spero che rappresenti il mio futuro…”.
A tal proposito circola voce che tu possa intraprendere la carriera di allenatore. “Questa è una cosa che mi piacerebbe molto fare. So che è difficile e che siamo in tanti, però...”.
Nell’eventualità un pizzico di Fascetti farebbe parte del tuo essere tecnico? “(ride ndr) Fascetti è una persona che mi ha dato tanto, così come tutti gli allenatori avuti in carriera. Sicuramente posso dire che prenderò spunto da ognuno di loro”.
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