L'attesa è stata lunga e snervante, ma alla fine il Bari ha ultimato i primi colpi di mercato. Andreoni e Minelli sono stati già ufficializzati, altri lo saranno nelle prossime giornate, quando la composizione di quella che sarà la rosa a disposizione di Gaetano Auteri sarà più definita ed il tecnico inizierà a lavorare con il gruppo al completo.

Quasi inevitabilmente, però, qualcuno ha iniziato a storcere il naso rispetto alla diversa strategia di mercato attuata dalla dirigenza biancorossa. Al momento non si sono visti i grandi nomi delle scorse stagioni, né tantomeno i colpi ad effetto volti a scaldare la piazza. È una strategia discussa, che ha i suoi pro ed i suoi contro, e che in fin dei conti potrà essere giudicata solo al termine del campionato.

Nella difficile estate del post-Covid, in cui bisogna fare i conti con le difficoltà dovute ad una crisi finanziaria che coinvolge ogni settore produttivo, era difficile ipotizzare spese folli. Questo vale soprattutto in C, dove i proventi derivati dai diritti televisivi sono minimi ed in cui la mancanza degli incassi dal botteghino potrebbe provocare numerosi problemi alle casse dei club. Da questo punto di vista il rischio di far crollare il castello della sostenibilità finanziaria della società è alto, ed i tifosi biancorossi dovrebbero ben sapere quali sono le drammatiche conseguenze di una gestione non attenta.

La formazione biancorossa, poi, vanta un parterre già di primissimo piano, che migliorato con innesti di qualità per la categoria potrà ancora permettere al Bari di vincere il campionato. Certo, i contro non mancano e sono dati soprattutto dalla concorrenza di squadre agguerrite che potrebbe assottigliare il divario tecnico fra i galletti e le altre. Ma, del resto, l'ultima stagione dimostra che per vincere la fame può aiutare più dei nomi

Ed allora non resta che aspettare e godersi il campionato, sostenendo (anche a distanza) la squadra. Senza troppi calcoli, da rimandare a tempo debito.

Sezione: Focus / Data: Ven 04 settembre 2020 alle 20:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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