È stato intercettato dai microfoni di TeleBari l’ex portiere e capitano del Bari, Jean-François Gillet. In una lunga intervista ha parlato del suo momento attuale, vissuto in Belgio con la maglia dello Standard Liegi: “L’anno scorso abbiamo vinto la Coppa. Pensavo di smettere, ed invece la società mi ha chiesto di rimanere per altri due anni. Nonostante sia vicino ai 40 anni, ho ancora voglia di giocare. Sono rimasto nel gruppo anche perché ho iniziato il corso di allenatore. Chiudere a oltre 40 anni in una società importante, che fa anche le coppe europee ogni anno, per me va benissimo”.

Gillet ha poi commentato i suoi rientri nella città di Bari: “Mi trovo sempre molto bene. La gente non è scema e capisce, accogliendomi in modo garbato. Ho sempre piacere di tornare, perché i miei figli vivono a Bari ed ho vissuto 10 anni intensi. Ho dato l’anima dal primo all’ultimo giorno, vivendo grandi momenti ed altri meno belli, però questa è la vita”.

Sui pesanti fischi da lui ricevuti nel giorno di Bari-Catania nel 2015, il portiere si è mostrato molto deluso ed amareggiato: “Lo dico sinceramente, quella serata ha rovinato tutti i 10 anni fatti. Pazienza, è andata così purtroppo. Quei fischi sinceramente erano ingiustificati, una storia assurda”.

Sul suo coinvolgimento nel caso del calcioscommesse, Gil ha commentato la vicenda e non ha voluto parlare di Masiello, ora vicinissimo alla Champions League: “Fosse successo in Belgio neanche sarei entrato in causa, è stata un’assurdità pazzesca. Torno sereno a Bari e a testa alta. La storia è chiusa, ho perso un mondiale per niente e questo non mi tornerà mai più. Per fortuna sono tornato in Belgio, dove sono considerato quello che sono e vengo ancora molto richiesto, perché lì si sono informati ed hanno capito l’assurdità della vicenda. I tifosi li capisco perché non meritavano tutto ciò che è successo. Ma mettermi dentro il caso mi sembra assurdo. Su Masiello non ne voglio parlare”.

Gillet ha poi chiarito le voci di un contatto ricevuto dal Bari la scorsa estate: “In estate mi chiamò un intermediario per chiedermi, però, con la possibilità della serie C”.

Il portiere ha infine chiosato parlando del più bello e brutto ricordo vissuto a Bari: “Il mio più bel ricordo sono gli anni di Conte e Ventura, con la promozione e la serie A ad alti livelli, perché Bari merita questo palcoscenico. Il più brutto è stato Bari-Catania, dove tutte le contestazioni fatte ai Matarrese mi sono ritornate in mente. Purtroppo la gente ha la memoria corta, tutti i 10 anni fatti mi sono sembrati cancellati. Mi è piaciuto essere adottato dai baresi, ricordo il dialetto barese, ma sono schietto e sincero. La delusione è stata talmente tanta”.

Sezione: Gli ex / Data: Gio 23 maggio 2019 alle 00:00
Autore: Gabriele Bisceglie
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