Il prossimo impegno di campionato si prospetta particolarmente duro quanto affascinante per il Bari. La sfida contro la Reggina, infatti, rappresenta il primo vero banco di prova della stagione. Nelle prime tre uscite i galletti non hanno riscaldato la piazza nei risultati, pur ottenendo due vittorie, e soprattutto nelle prestazioni. La compagine di Cornacchini deve ancora trovare una certa quadratura sia tattica che nella fluidità di manovra. Tuttavia la prova di carattere di Rieti ha ridato entusiasmo ad un ambiente, profondamente scosso dalla debacle interna con la Viterbese. Tra le note positive, l'impatto dei nuovi entrati, su tutti Awua e Ferrari, che potrebbero anche partire nell'undici titolare nel big match del San Nicola. 

Situazione opposta in casa Reggina. Gli amaranto dopo il pareggio all'esordio contro la Virtus Francavilla, hanno vinto e convinto (otto reti segnate tra Bisceglie e Cavese). La squadra pare già aver assimilato al meglio le prerogative di mister Toscano, mostrandosi già ben organizzata nei movimenti in entrambe le fasi. Lo schieramento tattico varia però in base alla posizione e alla presenza di Bellomo, perfetto tra le linee sia come fantasista che come collante tra i reparti. L'equilibrio non è mai mancato in queste prime partite, favorito anche dal modulo (3-5-2 o 3-4-1-2, i due esterni di centrocampo sono terzini fluidificanti) e dalle prestazioni superbe di Bertoncini, il leader difensivo. In zona gol si tratta di una squadra imprevedibile, dove gli inserimenti dei centrocampisti sono spesso a fare la differenza. L'attuale bomber, in attesa dell'adattamento di Denis, è Corazza (due reti) che approfitta della grande lavoro sporco ed esperienza di Reginaldo (ancora letale se marcato con poca attenzione). 

Al momento, dunque, la Reggina appare più pronta dal punto di vista atletico e tattico. Ma questo potrebbe non bastare. Nel complesso il Bari è dotato di tantissime alternative e di giocatori capaci di risolvere la partita in ogni momento: i cambi potrebbero risultare ancora decisivi. Sebbene gli amaranto abbiano in dote una rosa ampia e competitiva, non è qualitativamente alla pari dei galletti. Le principali differenze riguardano il reparto avanzato, giocatori come D'Ursi e Floriano, sempre partiti dalla panchina, sarebbero titolari in tutte le squadre del girone. Senza dimenticare Antenucci, già autentico trascinatore, senza aver mai segnato su azione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 10 settembre 2019 alle 20:00
Autore: Gianmaria De Candia
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