La storia recente del club biancorosso si è trasformata in un vero e proprio intrigo internazionale, un percorso a tappe che ha visto mutare radicalmente la comunicazione ufficiale della famiglia De Laurentiis. Quello che per mesi è stato trattato come un rumore di fondo, una suggestione estiva alimentata dai viaggi in Kuwait e dai sussurri su possibili sceicchi, è diventato oggi l'unico vero appiglio per una piazza delusa dai risultati e stanca di un progetto che sembra aver toccato il suo soffitto di cristallo.

​Le tappe di questo intrigo sono segnate da passaggi precisi. Tutto è iniziato con la "soffiata" riguardante l'interesse dello sceicco Al-Sabah, una traccia che ha portato delegazioni baresi fino in Medio Oriente, ma che per lungo tempo è rimasta priva di riscontri formali. Quel mistero, fatto di scatti rubati negli aeroporti e silenzi istituzionali, ha però preparato il terreno per la seconda fase: quella del pragmatismo americano. Le indiscrezioni su un fondo con base a Los Angeles hanno iniziato a circolare con insistenza, spostando l'asse dell'interesse dai petrodollari alla solidità dei capitali a stelle e strisce. La novità non era più solo l'acquisto totale, ma l'ingresso di un socio di minoranza pronto a rilevare inizialmente una quota del club.

​La vera svolta, quella che ha trasformato il sospetto in fatto ufficiale, è arrivata con le recenti dichiarazioni di Luigi De Laurentiis. Il presidente ha deciso di giocare a carte scoperte, ammettendo l'esistenza di dialoghi aperti e avanzati con almeno due gruppi stranieri. Non è più un segreto da custodire, ma un annuncio sbandierato per rassicurare un ambiente in rivolta dopo le prestazioni deludenti della squadra e il ko interno contro il Catanzaro. La conferma dei patti di riservatezza (NDA) già firmati ha dato a questa trattativa una veste di ufficialità che prima mancava, rendendo il socio straniero non più un miraggio, ma un obiettivo societario dichiarato per garantire al Bari un futuro oltre la scadenza della multiproprietà fissata per il 2028.

​Tuttavia, tra l'ufficialità del dialogo e la firma sul contratto il passo non è mai breve. Le tappe future di questo intrigo dovranno chiarire se l'apertura pubblica della proprietà sia una reale accelerazione verso l'addio o una mossa strategica per allentare la pressione della piazza. Resta il fatto che il Bari è uscito dall'equivoco: la società cerca partner, e li cerca all'estero. In un momento in cui il campo regala solo amarezze e la squadra appare priva di identità, la speranza della città è tutta riposta in quei dossier che viaggiano tra l'Europa e gli Stati Uniti, sperando che l'intrigo si risolva con un rilancio ambizioso e non con l'ennesima stagione di transizione.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 25 dicembre 2025 alle 17:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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