Nel prosieguo dell'intervista a De Trizio, bandiera del Bari che ha indossato la maglia dei biancorossi dal 1980 al 1989 e che ha lungamente allenato le giovanili biancorosse, ci siamo concentrati sulla rivoluzione attuata sui ds e sull'approccio della società verso il delicato momento che sta attraversando la squadra.

Sulla società: "Questa società non ha mai messo in mostra un briciolo di passione e di affetto verso la piazza e verso la città. Se una persona ha interesse per quello che fa si espone, va a parlare con la stampa, difende l'allenatore e i giocatori. Invece qui c'è il silenzio più assoluto, sia da parte dei ds che da parte del presidente. Se si continua su questa strada molto presto non verrà più nessuno allo stadio. Si rischia, seriamente, di perdere un'intera generazione di giovani tifosi, che si appassionerà naturalmente ad altri sport. Come il tennis, per esempio, che vive un momento straordinario a livello italiano".

Sul mercato di gennaio: "La speranza è che a gennaio si possano fare 2-3 acquisti di spessore e che la stagione si possa salvare. Questa squadra dovrebbe compensare la mancanza tecnica con la grinta ma non ha neanche quella. I tifosi chiedono solamente di vedere la propria squadra lottare ma, sino ad ora, non c'è stato uno straccio di reazione, quantomeno caratteriale".

Sulla rivoluzione totale attuata quest'estate: "Cambiare tutto raramente porta risultati. Qualche volta ti va bene ma molte altre volte ti può andare male. A Bari non c'è un gruppo perché è stata smantellata la squadra e l'anno prossimo sarà lo stesso.Qui non c'è programmazione, non c'è un'area scouting e non si sa fare mercato. I ds fanno il mercato sulle loro idee, ma ci vuole criterio e bisogna stare connessi con la realtà".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Armando Ruggiero
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