Bari-Frosinone è stata una gara con un moderato tenore agonistico. Il tabellino conta appena cinque ammonizioni: due nei confronti dei padroni di casa e tre per gli ospiti. Sono stati fischiati in tutto 30 falli: 11 commessi dai galletti e 19 dal Frosinone. L'arbitro Mario Perri, della sezione di Roma 1, è stato promosso nella serie cadetta la scorsa stagione. Era infatti alla sua 20esima direzione in Serie B.

Con "Lo dice il regolamento" andiamo ad analizzare, caso per caso, per ogni partita disputata dal Bari, gli episodi e le decisioni arbitrali secondo quanto riportato dal regolamento. Questo, in maniera del tutto neutrale e senza la presunzione di dare giudizi o fare qualsiasi tipo di dichiarazione in merito all'operato di arbitri e Var, ma spiegando esclusivamente il testo delle regole relative alle decisioni e agli interventi. Lo facciamo inquadrando ogni episodio, spiegando come può essere interpretabile ciascuna regola. Ricordiamo che il regolamento del giuoco del calcio è un documento pubblico, scaricabile e consultabile dal sito della FIGC.

Vediamo allora, cronologicamente, le decisioni prese dal direttore di gara con la lente del regolamento.

20esimo - Contatto mano-pallone in area di Koné. Castrovilli serve Moncini che in area sfida sullo stretto l'avversario ma non lo riesce a superare. I biancorossi reclamano per un tocco di mano del centrocampista gialloblu, che in quel momento aveva entrambe le braccia lungo la linea del corpo.

IL TESTO. "È un’infrazione (“fallo di mano”) se un calciatore: tocca il pallone con le proprie mani/braccia quando queste sono posizionate
in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio
occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani / braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento. Avendo le mani / braccia in una tale posizione, il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere punito.

APPLICAZIONE. La prima componente da valutare è il punto di contatto: se nella parte della "manica", il contatto non è punibile (lo diventa da quel punto in giù). Se il punto è sotto questa altezza, conta la posizione delle braccia e l'attitudine nell'allargare il braccio per "farsi più grande" o aiutarsi per controllare od opporsi ad un pallone. Ci possono sempre essere delle situazioni "grigie", proprio come il punto di contatto quando è al confine tra le due aree o braccia in posizione inclinata. In mancanza di immagini che chiariscano senza dubbi il punto, il Var non interviene.

34esimo - Ammonizione di Vicari. Il capitano biancorosso viene ammonito dopo aver bloccato un'avanzata sulla fascia del Frosinone e quindi aver interrotto una promettente azione d'attacco (SPA)


IL TESTO. "Un calcio di punizione diretto è assegnato se un calciatore commette una delle seguenti infrazioni contro un avversario in un modo considerato dall’arbitro negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata:

caricare

• saltare addosso

• dare o tentare di dare un calcio

• spingere

• colpire o tentare di colpire (incluso con la testa)

• effettuare un tackle o un contrasto

• sgambettare o tentare di sgambettare"

L'ammonizione si configura appunto quando un calciatore "commette ogni altra infrazione che interferisce con o interrompe una promettente azione d’attacco".

APPLICAZIONE. In campo bisogna valutare quanto il calciatore con il pallone può avanzare in verticale, quante opzioni ha di passare il pallone a un compagno e come è schierata la difesa.

42esimo - Ammonizione di Dickmann. In occasione del terzo goal dei ciociari, Dickman subisce un contrasto giudicato non falloso e poi viene ammonito per proteste.

IL TESTO. "Un calciatore titolare deve essere ammonito se: • protesta con parole o gesti / azioni (nei confronti degli ufficiali di gara)"

APPLICAZIONE. L'arbitro ammonisce per proteste se i toni e le parole utilizzati sono particolarmente accesi.

47esimo - Ammonizione di Oyono. Il calciatore gialloblu arriva con velocità su Dickmann caricandolo e Perri estrae il giallo nei suoi confronti. Ammonizione per imprudenza.

IL TESTO. "Un calcio di punizione diretto è assegnato se un calciatore commette una delle seguenti infrazioni contro un avversario in un modo considerato dall’arbitro negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata:

caricare

• saltare addosso

• dare o tentare di dare un calcio

• spingere

• colpire o tentare di colpire (incluso con la testa)

• effettuare un tackle o un contrasto

• sgambettare o tentare di sgambettare"
 
"Imprudenza significa che il calciatore agisce con noncuranza del pericolo o delle conseguenze per l’avversario e per questo deve essere ammonito".
 

APPLICAZIONE. In campo, l'arbitro deve valutare intensità (forza) e punto di contatto.

69esimo - Ammonizione di Bracaglia. Partipilo cerca di impossessarsi di un pallone su un lancio lungo sulla trequarti ma non ci riesce per via di una "sbracciata" di Bracaglia che lo trattiene. Ammonizione per SPA (per aver interrotto una promettente azione d'attacco). 
 

Sezione: News / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 07:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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