Venerdì sera 35.000 spettatori hanno salutato il ritorno al San Nicola di Maita e compagni, fermati sul pari da un arcigno Palermo. Il boccone amaro dei due punti persi può essere tranquillamente ingoiato ammirando più e più volte lo spettacolo di luci andato in scena nel pre-partita. Pochi minuti di pura adrenalina, per un evento caratteristico per anni dello Juventus Stadium e delle più grandi arene europee. A corredo, la macchia bianco-rossa sugli spalti e un manto erboso degno di una finale di Champions.

Non tutto però è filato per il verso giusto. Basti pensare che questo meraviglioso spettacolo luminoso sarà stato visto, forse, da solo la metà degli spettatori. I più fortunati, nel mentre, attendevano in coda alle porte del San Nicola che il fiume umano avanzasse. La maggior parte era invece imbottigliata nel traffico all'esterno dell'impianto di Renzo Piano. File e file di macchine hanno brulicato fin dalle 19.00, con interminabili attese e disagi sovrumani.

Raccontano di gente che pur di entrare per tempo abbia parcheggiato sulla statale 96 che collega Bari a Matera, con bambini e famiglie costrette a slalomeggiare tra le macchine in coda e scavalcare guard rail e cespugli, calpestando fango e sporcizia. Altri, pur di raggiungere i parcheggi dello stadio, hanno scavalcato con i propri mezzi i cespugli facendo un'improvvisata deviazione.

Dopo interminabili ore, la beffa per chi ha pazientato in macchina poi è stata nel dover cercare un parcheggio. Al di fuori dell'Astronave non c'era più una piazzola libera e così, mentre Bari e Palermo duellavano sul campo, i più erano tutti alla ricerca disperata dei metri quadri sospirati, per lasciare il proprio veicolo.  

Disagi anche per chi, sapientemente, è arrivato con larghissimo anticipo. Le porte dello stadio sono state aperte solo poco dopo le 19.00, a quasi un'ora e mezza dal fischio d'inizio. Va da sé che sono iniziate le file chilometriche per entrare nell'impianto, con tempi di attesa al limite del sopportabile e condizioni atmosferiche incerte. A peggiorare la situazione, anche le condizioni igieniche dei bagni, che testimoni hanno definito inaccettabili. 

Inevitabile, dunque, tracciare una linea e cercare assolutamente di ripartite evitando situazioni analoghe in futuro. L'ha fatto la società, con una nota pubblicata sui propri account social. La verità parla di un impianto che al netto degli interventi di ammodernamento, resta vetusto e progettato per gli anni novanta. In Italia - e soprattutto all'estero - ci sono impianti che registrano settimanalmente più di 60.000 spettatori, senza alcun tipo di disagio sopra descritto. Merito di tanti piccoli accorgimenti, da una differente viabilità (stadio raggiungibile in metro/tram/bici) ad un senso civico diverso. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 21 agosto 2022 alle 13:00
Autore: Claudio Mele
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