Il Bari tornerà a scendere in campo di venerdì e il pensiero dei tifosi non può non correre all’ultima volta in cui accadde: la trasferta di Palermo, nella quarta giornata di questo campionato. Una serata storta, di quelle che lasciano segni profondi e che oggi – col senno di poi – raccontano bene l’avvio complicato vissuto dai biancorossi.

Al “Barbera” finì 2-0 per i rosanero di Inzaghi, con i gol di Le Douaron e Gomes arrivati nel finale, dopo una gara in cui il Bari aveva retto per oltre 70 minuti ma senza mai dare la sensazione di potersi davvero imporre. L’andamento del match fu una parabola discendente: discreto equilibrio nel primo tempo, con un paio di buone parate di Cerofolini e qualche timido tentativo di Moncini e Dickmann; poi, nella ripresa, la squadra di Caserta si spense lentamente fino a cedere di schianto.

Le cronache di allora raccontavano un Bari fragile, nervoso (emblematico il giallo a Nikolaou al 95’), incapace di costruire gioco e di reagire alle difficoltà. Anche i cambi – Gytkjaer, Pagano, Cerri e Antonucci – non riuscirono a cambiare l’inerzia di una gara che si chiuse con più ombre che luci.

Da quella notte al “Barbera” sono cambiate diverse cose: il Bari ha ritrovato qualche punto, un po’ di equilibrio e, almeno nelle ultime uscite, una maggiore solidità. Ma il ricordo di quella sconfitta resta un monito.

Venerdì i biancorossi torneranno in campo con la consapevolezza che ogni gara, in questa fase, pesa doppio: per la classifica e per la credibilità. L’auspicio è che, stavolta, il copione del “venerdì sera” possa essere molto diverso.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 06 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Antonio Testini
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