L'inaspettato pareggio contro una pur ottima Vibonese ha lasciato strascichi in un ambiente biancorosso che si aspettava un avvio di stagione diverso. Più che la prestazione, a preoccupare la piazza è il distacco da una Reggina che viaggia con il vento in poppa e che ha portato il suo vantaggio sulla formazione pugliese a ben otto punti.

Ma questo non è il momento di piangere sul latte versato: il campionato è ancora lungo, le partite da disputare numerose, le possibilità di rimontare sono ampie. Per farlo bisogna innanzitutto cercare di capire cosa non è andato nell'ultimo incontro, per trovare in fretta gli antidoti, ed i biancorossi hanno la fortuna di avere un tecnico che si è sempre mostrato lucidissimo nell'analizzare i difetti dei suoi uomini. "C'era da lavorare tantissimo oggi in campo. Ho avuto molto da fare nell'indirizzare la squadra nei movimenti da fare", ha dichiarato a caldo subito dopo il match. 

Sui limiti del centrocampo in emergenza sono stati sprecati fiumi di parole, ma a colpire, soprattutto nel primo tempo della sfida, è stato l'isolamento del reparto offensivo. Quando il pallone arrivava a Simone Simeri Mirco Antenucci, quasi mai i due riuscivano a trovare qualcuno con cui dialogare, ragion per cui erano spesso costretti a cercare la giocata, assumendosi rischi e divenendo poco pericolosi.  

Certo, nel calcio i ruoli non sono compartimenti stagni, e questa situazione è derivata anche dalla forzata mancanza di peso offensivo a centrocampo, dovuta alle numerose assenze. Né Awua, né Folorunsho avevano infatti le caratteristiche per inserirsi e dialogare al meglio con le due punte, tant'è che la situazione è migliorata solo dopo l'ingresso in campo di Terrani. I biancorossi funzionano decisamente meglio quando questo limite viene superato, e nel momento in cui il tecnico avrà tutta la rosa a sua disposizione farlo sarà decisamente più facile.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 novembre 2019 alle 17:45
Autore: Raffaele Digirolamo
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