Mattia Maita, è intervenuto ai microfoni di RadioBari, ospite della trasmissione A tutto campo, ripercorrendo gli inizi della sua carriera: "Il calcio mi ha fatto girare l'Italia fin da quando avevo 13 anni. Andai alla Reggina, da quel momento è cambiato tutto, sono andato via da casa e non sono più tornato. Esperienza che mi ha formato come uomo, non è stato facile ma mi ritengo fortunato. Il rapporto con la mia famiglia è sempre stato ottimo, mi sento più con mio padre che mi chiede anche cosa di campo. Ricordo più bello? La mia prima partita, proprio un Bari-Reggina dei Giovanissimi Nazionali al vecchio Matarrese, perdemmo 1-0". 

L'esperienza di Catanzaro e l'amicizia con Marras: "A Catanzaro sono arrivato per la prima volta a 17 anni. Nel complesso ci sono rimasto 5 anni, di cui 2 da capitano. E' stato bellissimo, ero un ragazzino alla prima vera esperienza. Vivevo in albergo ed ero solo. L'anno dopo andai a Rimini e conobbi Marras, lo conosco da 10 anni, avevamo casa insieme".

L'impatto del San Nicola: "Impressione clamorosa. In passato ci avevo giocato al Lumezzane in Coppa Italia ma c'era poca gente. L'esordio a Bari l'ho sentita molto, poi è migliorato tutto rapidamente" .

Chiosa finale tra Covid e situazione familiare: "Il Covid è stato bruttissimo, lo prese anche mia moglie. Sono stato 10 giorni malissimo con febbre, mal di testa e mal di schiena. Poi dopo 20 giorni mi sono negativizzato e sono tornato qua. Il calcio mi ha aiutato dopo quel periodo. La società ci mise a disposizione delle bici ed inoltre cercavo di tenermi in corsa correndo nella stradina in cui abitavo. Matrimonio? Un anno e mezzo fa ho fatto la proposta. Poi Covid ci ha frenato. Adesso sta arrivando la bimba (nascita prevista a gennaio), che chiameremo Isabel. Dopo ci organizzeremo meglio per la data, deciderà mia moglie in base a come supera il parto".  

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 27 novembre 2021 alle 15:15
Autore: Gianmaria De Candia
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