Parma, Napoli, Piacenza, Grosseto e, ovviamente, Bari (dal 2002 al 2004 e dal 2005 al 2007, ndr) sono alcune delle piazze in cui ha militato Nicola Mora. Ai nostri microfoni, l'ex commenta l'avvio di campionato dei biancorossi: "Si, è partito male. Si sperava che con l'avvento di Caserta potesse iniziare meglio. È una squadra che ci ha fatto capire che deve migliorare in tante cose, soprattutto su un aspetto che balza agli occhi: il rendimento in trasferta. I 9 punti fatti sono stati ottenuti prevalentemente in casa. Il San Nicola è tradizionalmente un'arma in più, ma per essere competitivi e risalire la china serve cambiare rotta fuori casa".

Queste le parole quelle possibili cause di queste difficoltà: "Da esterno è difficile dare un commento su certe cose: il cambio allenatore, l'avvento di situazioni nuove possono indubbiamente aver influito. La rosa è formata da giocatori importanti, se penso a Moncini, a Castrovilli, a Verreth, ad Antonucci, a Dorval: hanno un trascorso tale da dare un quid in più. Il calendario non è stato inizialmente benevolo, dato l'aver affrontato anche squadre in testa alla classifica, ma prima o poi le devi affrontare tutte. Ci si aspettava di più, la classifica non è in linea col valore della squadra".

Da ex terzino, Nicola offre la sua analisi sulla fase difensiva dei Galletti, sinora in apnea: "Caserta è abbastanza navigato per lavorare e allestire una fase difensiva adeguata: quando si prendono così tanti gol, oltre a qualche errore individuale, significa che questo equilibrio manca, soprattutto, mi ripeto, in trasferta, dove i risultati sono stati disastrosi e dove paradossalmente è più facile essere guardinghi. I giocatori di spessore che il Bari ha devono contribuire tutti alla fase di non possesso. Ci auguriamo che la linea difensiva trovi alchimia con gli altri reparti".

Potrà la vittoria col Mantova avere seguito e ridare slancio? "Quando vinci è sempre positivo. Ora si affronterà direttamente il Cesena, ed indubbiamente avere più giorni per lavorare ai meccanismi rispetto alle altre è un bene. Può essere quella "partita scintilla" che potrebbe farti affrontare poi al meglio anche Lo Spezia".

Da giocatore del primo Napoli di De Laurentiis, nel 2004/05, Nicola parla della gestione barese da parte del discusso patron: "Ho vissuto in prima persona sia i Matarrese, che hanno fatto cose incredibili a Bari, che i De Laurentiis: è indubbio che abbiano mire lungimiranti e cerchino di portare i progetti acquisiti al massimo delle loro possibilità. Bari merita una stabilità ed una competitività che possa poi portare ad un salto, come poteva fare tre stagioni fa quando poi perse col Cagliari. Mi auguro che, sino al 2028, questa gestione possa dare i suoi frutti, al di là delle tensioni e delle polemiche, che non sono mancate anche a Napoli, dove ha vinto due scudetti in tre anni con le proprie idee".

Così continua il pensiero..."Dopo i Matarrese, in pochi hanno voluto il bene del Bari. Hanno fatto cose buone, ma logicamente le critiche sono giuste quando i risultati non arrivano. Prima di invitarli a cedere a non si sa chi, me li terrei stretto e farei in modo che l'ambiente si compatti, laddove anche i giocatori dovranno fare il loro".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 20:00
Autore: Piervito Perta
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