Dieci minuti possono sembrare pochi, ma per Indrit Mavraj hanno significato tutto. Dieci minuti per assaporare il calcio dei grandi, per misurarsi con la pressione, per dimostrare che il lavoro quotidiano nel vivaio biancorosso non è stato vano. Il giovane difensore proveniente della Primavera del Bari ha fatto il suo esordio in prima squadra nell’ultima gara di campionato, entrando all’81’ in un momento tutt’altro che semplice.

La squadra era schiacciata, il baricentro basso, la pressione avversaria crescente. Un contesto tattico complicato, nel quale anche giocatori più esperti possono faticare a trovare i propri riferimenti. Eppure Mavraj non ha tremato. È entrato con personalità, cercando subito la posizione giusta, attento nelle letture e coraggioso nei duelli. Pochi palloni giocati, ma sempre con la scelta giusta: semplicità, concentrazione, pulizia.

Dalla panchina, lo staff tecnico ha apprezzato la lucidità con cui ha affrontato la situazione, segno di una maturità che va oltre la carta d’identità. Non si è lasciato trascinare dal ritmo concitato del finale, ma ha mantenuto ordine e compostezza, aiutando la linea difensiva a reggere l’urto. Segnali piccoli, ma importanti, che raccontano di un ragazzo pronto a imparare e a farsi trovare pronto quando chiamato in causa.

Per Mavraj, cresciuto nel vivaio del Bari, questo debutto è il premio a un percorso fatto di impegno, sacrificio e costanza. Non è facile per un giovane difensore inserirsi in un contesto di Serie B, dove i ritmi e le responsabilità pesano il doppio. Ma la sua prova, breve e intensa, lascia intravedere personalità e prospettiva. Dieci minuti per cominciare, dunque. Dieci minuti in cui Indrit Mavraj si è presentato, non con gesti plateali, ma con la solidità e la calma di chi sa che per arrivare lontano serve soprattutto una cosa: farsi trovare pronto, anche quando il pallone scotta.

Sezione: News / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 21:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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