Tra le poche note liete di un Bari sempre stato fiacco e sofferente in questa stagione, almeno agli inizi, vi era Gabriele Moncini. Comprovato bomber di provincia, all'undicesima giornata, aveva realizzato 5 reti, di cui tre consecutive (contro Padova, Reggiana e Mantova, ndr), oltre ai restanti centri al Monza ed alla Sampdoria. Un killer instict mancato nella scorsa annata, un senso del gol che, seppur nel deserto tecnico e tattico intorno, stava dando piccoli frutti.

Poi, il netto calo. In termini di prestazioni, causa un sempre crescente senso di "isolamento offensivo", costretto a battagliare con le difese avversarie per toccare qualche pallone e spesso sovrastato; in termini di numeri, perchè la vena realizzativa si è prosciugata: è fresca l'immagine di qualche settimana fa, di quel doppio rigore sbagliato contro il Pescara, così come la parata di Adamonis sul suo colpo di testa nella sfida al SudTirol. Sino a giungere alla partenza dalla panchina di ieri sera contro il Catanzaro, la prima in stagione, ed un subentro non esaltante. I suoi compagni di reparto non stanno brillando, tra un Gytkjaer fermo al palo ed un Cerri mai sbocciato del tutto, e le reti latitano allargando lo sguardo anche agli altri membri della squadra. Ritrovare quelle di Moncini possono, e devono, essere un primo passo per la salvezza. 

Sezione: News / Data: Sab 20 dicembre 2025 alle 18:00
Autore: Piervito Perta
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