Il punto più alto di una storia europea avara di successi, se si eccettua la Mitropa Cup del 1990. Può essere definita così la tournée in Nord-America del Bari nel 1970, anche per il livello delle avversarie. I galletti, appena retrocessi dalla A con Matteucci in panchina, che aveva sostituito nel corso del campionato Oronzo Pugliese, si trovarono a giocare con tre gloriose società del Vecchio Continente.

Il primo match, il 2 maggio di quell’anno, vide il club del Professor De Palo contrapposto al Manchester United, a Toronto, in Canada, per un trofeo che portava il nome della città, poi vinto dagli inglesi. I “red devils”, con in rosa gente del calibro di George Best e Bobby Charlton, ebbero la meglio solo grazie ad un rigore, siglato da Willie Morgan ad un quarto d’ora dal termine. La rivincita con gli uomini di mister McGuiness, al di fuori del calendario del torneo, ebbe luogo, a New York, quattro giorni dopo. Gli italiani, colpiti a freddo da Best, dopo soli 4 giri di lancette, riuscirono a pareggiare con Spadetto al ventesimo minuto. Nel secondo tempo, i britannici misero a segno la rete che decise la sfida, grazie ad una segnatura del nostro connazionale Carlo Sartori.

Queste furono le uniche due sconfitte di quella trasferta americana, nonostante i baresi abbiano affrontato in quei giorni altre due importanti squadre europee, come l’Eintracht Francoforte, incrociato per ben 3 volte in 15 giorni, e gli scozzesi del Celtic Glasgow. Contro i tedeschi, in tre gare amichevoli giocate rispettivamente a Montreal, Chicago e Filadelfia, i baresi riuscirono a strappare due pareggi, uno a reti bianche ed un 1-1, con Fara che rispose al 74’ al vantaggio iniziale dei teutonici con Heese, ed una vittoria. Il 24 maggio, infatti, davanti a circa 4000 spettatori, il terzino Aurelio Galli mise a referto il gol che decise la contesa dopo soli otto minuti di gioco.

I due incontri con il Celtic, invece, si conclusero con altrettanti pari, uno dei quali maturato in maniera quantomeno “anomala”. Incontratesi una prima volta da sparring partners, il 13 maggio, con Fara che portò in vantaggio il team di Matteucci dagli undici metri, ed i baresi poi raggiunti da Hood al 56’, le due compagini si incrociarono nuovamente sul campo tre giorni dopo, per una gara valevole per la “Toronto Cup”. Il Bari riuscì a recuperare lo svantaggio iniziale, messo a referto al 14’ da Macari, grazie ad una prodezza di Pienti alla mezz’ora. Nella seconda parte, i biancorossi si portarono addirittura in vantaggio con Canè, dopo cinque minuti della ripresa. Dopo aver impattato con Davidson al 73’, gli scozzesi spinsero alla ricerca della vittoria, e le espulsioni di Spalazzi, Loseto e Colombo sembrarono agevolare loro il compito, innervosendo la partita. L’arbitro Reginald Clark, nei minuti finali,  assegnò poi un rigore quantomeno dubbio ai britannici. La panchina barese, su tutte le furie, invitò i suoi ragazzi ad abbandonare il campo, ed il direttore di gara, dopo alcuni momenti concitati, sancì la fine dell’incontro sul risultato di 2-2 ed il conseguente abbandono del torneo da parte del Bari.

Sezione: Amarcord / Data: Gio 16 luglio 2020 alle 21:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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