Ci sono calciatori indimenticabili, calciatori umili, calciatori attaccati alla maglia, calciatori legati alla città. Oggi vi parlo di un calciatore che è stato tutto questo, purtroppo abbandonato da tutti in un momento difficile della sua vita privata. Il suo nome è Rachid Neqrouz. Nato a Kasr Souk il 10 Aprile 1972, nazionale marocchino.
Arriva a Bari nel Settembre del 1997, proveniente dallo Young Boys, squadra che all'epoca disputava il campionato di serie B svizzera. E' il primo marocchino ad esordire nella massima serie. Il campionato è già iniziato. Il Bari è in serie A, allenato da Eugenio Fascetti, che già dopo la prima sconfitta in casa ad opera del Parma, si rende conto che la difesa ha bisogno di una roccia, di un marcatore arcigno. Rachid fa l'esordio il 14 Settembre 1997, contro la Fiorentina. E' arrivato da soli 3 giorni e deve marcare il più forte degli attaccanti, all'epoca in circolazione, Gabriel Batistuta. La sorte non gli è d'aiuto in quanto negli 11 minuti iniziali, l'argentino sigla una doppietta. La partita finisce 3-1 per i viola, si capisce subito che il granitico difensore marocchino ha bisogno di capire il calcio Italiano, quegli undici minuti iniziali lo hanno catapultato immediatamente in un calcio totalmente diverso. Ma lui è un uomo di fede ed ha un temperamento davvero forte. Si applica in allenamento, è sempre il primo ad arrivare ed è sempre l'ultimo ad andar via.
Il suo nome improvvisamente vede le luci della popolarità, purtroppo per lui, non avviene per un pezzo di bravura calcistica. Il 19 Ottobre 1997, la Juventus è di scena a Bari. Sarà stata la trance agonistica, sarà stato che, per fermare Pippo Inzaghi, l'allora attaccante della juventus, bisognava usare vari mezzi, Rachid ricorre ad un metodo tutto suo. Dopo varie manate e palpeggiamenti in azioni di gioco, affonda il suo dito medio, al Pippo nazionale. Espulsione e inquadrature strette in tutte le emittenti televisive, nazionali ed estere. Il risultato finale della partita non lo ricorderà più nessuno. Il suo primo campionato scivola via senza ulteriori intoppi, risultando in molte partite come il migliore in campo. La stagione successiva per il forte difensore, inizia nei migliori dei modi. Riesce finalmente ad andare in rete, a poco più di un anno dal suo esordio. E lo fa al San Nicola, contro la Lucchese, in una partita valevole per la Coppa Italia. In campionato riuscì a sbloccarsi contro il Perugia di Gaucci, siglando la rete del momentaneo vantaggio, all'ottavo minuto del primo tempo. Memorabile invece è la sua doppietta contro il Piacenza, due reti del difensore marocchino che trascinano il Bari nella rimonta-sorpasso. Rachid Neqrouz, il gigante tutto cuore e bandiera, eroe non certo per caso: all' 8' ed al 31' della ripresa segna il gol del 2-1 (gran tiro da lontano dopo un batti e ribatti in area piacentina) e quello decisivo del 3-2 (zuccata dopo aver ripreso un calcio d' angolo). Il Bari, alla fine, gli tributa un mini-trionfo: Il portiere Mancini se lo carica sulle spalle e lo porta verso la Curva Nord, per fargli ricevere l' abbraccio degli ultrà. A Bari, il possente numero 28 biancorosso, disputa 159 partite fra serie A e serie B, partendo sempre tra i titolari e segnando ben 6 reti. Nel suo periodo a Bari, vive momenti davvero difficili, ustioni sulle gambe a causa di un barbecue mal funzionante, la morte del fratello, la rissa in un locale sul lungomare di Bari con conseguente arresto. Ora di lui si sono perse le tracce, si sa che non ha mai lasciato la Puglia e tifa sempre per il Bari. Noi preferiamo ricordarlo mentre è assorto in preghiera prima di ogni partita, o mentre con il suo sorriso era pronto ad accogliere ogni tifoso biancorosso, specialmente se bambino.
Non perdete l'appuntamento di giovedì prossimo, un'altra storia biancorossa vi aspetta.
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