Di semplice nel calcio non esiste nulla, neanche indossare gli scarpini. Per questa e per molte altre ragioni ben più articolate e complesse, la partita di Terni non poteva incarnarsi nella semplicità. Il risultato finale - 2-2 - è frutto di quanto visto in campo. 

Fatte queste doverose premesse, ad un primo tempo letargico e privo di grandi emozioni ha fatto da contraltare una ripresa più pimpante. E dire che il Bari - grosso rischio su Diakite per un presunto contatto in area - anche nei primi quarantacinque minuti ha avuto un paio di occasioni per sbloccare la gara. 

Non nitidissime ma degne comunque di essere richiamate nelle statistiche. La ripresa si è accesa nel segno di Karim Laribi - sempre lui - autore di reti da cineteca. Come quella che ha sbloccato l’incontro e ha dato l’impressione al Bari di poter vincere in scioltezza. Luci accese al Liberati, ma si è trattato di mere illusioni, perché dopo pochi minuti Sini ha realizzato il gol del momentaneo 1-1. 

Ferrante e Simeri, anche loro finiti nel tabellino marcatori, hanno reso più gustosa la partita, ma non hanno cancellato l’amaro in bocca per aver visto la Reggina blindare il campionato. Rimpianti in abbondanza, soprattutto per i Galletti partiti con ben altre ambizioni e finiti a meno dieci dalla capolista. Se non è un pugno nello stomaco, poco ci manca.

Sezione: Copertina / Data: Mer 26 febbraio 2020 alle 22:55
Autore: Raffaele Garinella
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