Dicembre doveva essere un mese di festa e di consolidamento per il Bari, ma si chiude invece con un bilancio estremamente deludente. In quattro partite giocate, manca ancora l’ultimo match contro l’Avellino del 27 dicembre, la squadra di Vivarini ha raccolto appena tre pareggi e una sconfitta, mostrando evidenti difficoltà sia in fase offensiva sia nel controllo del gioco.

I numeri parlano chiaro: solo due gol segnati in tutto il mese, una media troppo bassa per una squadra che, ad inizio stagione, aveva dichiarato come obiettivo i play-off. Oggi, invece, il Bari si ritrova a soli tre punti dall’ultimo posto, in piena zona play-out, e la stagione rischia di prendere una piega preoccupante. Le occasioni sprecate contro Pescara e Sudtirol, entrambe in superiorità numerica, hanno solo peggiorato il morale e alimentato l’inquietudine dei tifosi.

La squadra appare confusa e incapace di imporre il proprio gioco, con lacune evidenti sia in fase difensiva che offensiva. La mancanza di continuità e la difficoltà nel concretizzare le poche occasioni create rendono ogni partita un’incognita, mentre la fiducia tra i giocatori sembra vacillare. Quella che doveva essere una squadra da playoff sta oggi lottando per non scivolare verso il basso, lontana dalla versione convincente vista nei primi mesi di campionato.

Dicembre, che per tradizione porta con sé la magia del Natale, si è trasformato in un mese amaro per la città e per la squadra. La speranza è che il match contro l’Avellino possa servire da scossa, un’occasione per ritrovare fiducia e concretezza in attacco, e per evitare che la stagione si trasformi in una lenta discesa verso la zona calda della classifica. Per i tifosi biancorossi, le festività saranno meno gioiose, ma resta viva la speranza di un cambio di rotta già dalle prime giornate del nuovo anno.

Sezione: Copertina / Data: Mer 24 dicembre 2025 alle 09:00
Autore: Lorenzo D'Agostino
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