Cambiare per svoltare, con l'obiettivo di alimentare i sogni di promozione diretta. Con la Reggina sempre più lanciata verso il primato solitario, il Bari non poteva più mantenersi prudentemente ancorato al 3-5-2. Per giocare d'azzardo - senza bluffare - e dimostrare ai rivali più accreditati che, prima di alzarsi dal tavolo con l'intera vincita bisognerà attendere, non poteva esserci scenario migliore di un derby. Vivarini si affida al 4-3-1-2 con Terrani dietro la coppia collaudata Simeri -Antenucci. A centrocampo Bianco e Hamlili - di rientro dopo qualche acciacco - schierati a supporto di Schiavone e difesa con Berra e Perrotta terzini. Il risultato finale - 3-0 - alimenta sogni di gloria per i biancorossi e conferisce ulteriori certezze a Vivarini
 

PRIMO TEMPO - Il Bari parte contratto, conoscendo molto bene i rischi di chi ha molto da perdere. Col procedere dei minuti i Galletti si sciolgono, ed acquisiscono la consapevolezza tipica della squadra costruita per vincere. Antenucci infila due volte il Bisceglie con la stessa naturalezza con cui una lama rovente penetra nel burro. Il vantaggio nasce da un calcio rigore fischiato per un fallo commesso da Campobasso ai danni di Schiavone. Antenucci è freddo - come un boia di fronte alla propria vittima - e sale a quota otto nella classifica marcatori. Il bello deve ancora venire, e dolce come il profumo di castagne in autunno, giunge il raddoppio, ad opera dello stesso Antenucci. Magistrale è la triangolazione tra lo stesso centravanti e Hamlili. Casadei non può fare altro che raccogliere la sfera in fondo al sacco ed aggiornare il personale score di Antenucci. Con la festa per la nona marcatura in campionato, si chiude il primo tempo. 
 

SECONDO TEMPO - Ogni festa che si rispetti necessita dello champagne. A stapparlo è il capitano, leader e uomo squadra. Di Cesare svetta in alto e capitalizza, come meglio non avrebbe potuto, un calcio d'angolo. Sul 3-0 Vivarini concede spazio a Floriano e Corsinelli che rilevano Hamlili e Terrani. Frattali passa un pomeriggio tranquillo e gli istanti finali servono solo per la standing ovation che i tifosi biancorossi dedicano ad Antenucci e Di Cesare. Gli applausi finali - più che meritati - sono indirizzati all'intera squadra.
 

VERSO PAGANI - Non sarà una passeggiata, né tantomeno una gita di piacere. Nessuna partita di Lega Pro lo è, meno che mai per il Bari, atteso al varco da ogni avversario. Vivarini ha osato, azzardando un cambio modulo nel momento in cui tutti si attendevano il 3-5-2. Chi lascia la strada vecchia per la nuova, spesso sa quel che lascia, ma non quel che trova. Vivarini ha invece trovato una squadra votata al sacrificio e alla dedizione alla causa. I numeri - anche i moduli - contano poco quando in campo c'è lo spirito battagliero che la squadra ha evidenziato a Bisceglie. Ecco la ricetta per andare lontano. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 10 novembre 2019 alle 19:45
Autore: Raffaele Garinella
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