Per Palmiro Di Dio la città di Bari vuol dire tanto, più di quanto si possa pensare scorrendo semplicemente i trascorsi sul campo dell’ex difensore, oggi commercialista in terra svizzera e collaboratore di David Sesa, altra vecchia conoscenza del nostro calcio, al Rapperswil-Jona, in Promotion League. Lui, oggi trentasettenne, ha appeso gli scarpini al chiodo ormai da qualche anno, dopo alcune esperienze nelle serie minori elvetiche, da giocatore e da allenatore.

Ma i suoi trascorsi nel capoluogo pugliese partono dalle giovanili, precisamente dagli Allievi, categoria affrontata con la maglia biancorossa da giovanissimo. Per vestire nuovamente la maglia del Bari, Di Dio dovette attendere parecchio, passando per Ternana, Fermana, Acireale e Reggina (in A con Mazzarri), prima di approdare nuovamente in riva all’Adriatico, nell’estate del 2007,  quando l’allenatore dei galletti era Giuseppe Materazzi.

 A fine dicembre, a queste latitudini, arrivò al suo posto un certo Antonio Conte: “In quell’annata cominciai discretamente,  segnando anche un gol, al Chievo, nel giorno dell’esordio di mister Conte al S. Nicola. Poi ebbi un infortunio ad un piede che ha pregiudicato a lungo le mie prestazioni. Ero in prestito secco e non rimasi, quindi non partecipai alla successiva trionfale stagione, con la promozione in A. Comunque, Antonio era già un top all’epoca, un motivatore nato in grado di far giocare alla grande la squadra. Paragoni con Mignani? Sta facendo un gran lavoro, ma mi sembra un raffronto prematuro.”  

Sezione: Esclusive / Data: Lun 13 marzo 2023 alle 19:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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