Torna a parlare del suo passato e con retroscena inediti Gianpiero Ventura. L'ex tecnico ha così ripercorso la travagliata avventura in Nazionale ai microfoni di One More Time di Luca Casadei: "Andare in Nazionale è stato un grandissimo errore, in quel momento c'era una grande squadra di club che mi offriva un triennale. Tutti mi dicevano che diventare il ct degli azzurri sarebbe stata la ciliegina sulla torta della mia carriera, tranne i miei collaboratori che mi dissero di rifletterci bene perchè andavamo a fare una cosa che non avevamo mai fatto, cioè gestire e non allenare. Vivo di emozioni e sensazioni, alla fine accettai ma ero perplesso. Mi chiamò Lippi per annunciarmi e mi emozionai, capì che era qualcosa di straordinario anche se in me risuonavano le parole dei collaboratori. Mentre stavo andando a firmare, mi dissero che la politica era intervenuta perchè voleva un altro allenatore. Questo mi doveva far capire che sarebbe andata male. Il primo anno fu ottimo, vincemmo sempre tranne due-tre pareggi, però non arrivavano parole positive dall'esterno. Dopo la sconfitta con la Spagna mi sarei dovuto fermare, il degrado raggiunse i massimi livelli. I miei due grandi errori sono stati accettare la Nazionale e non lasciarla in quel momento. Con il mio addio sarebbe cambiato tutto, l'ambiente sarebbe tornato sereno e probabilmente si sarebbe qualificata. Dovevo farlo non per il mio bene ma per quello della Nazionale. Errori che ho pagato, purtroppo i presupposti per perdere con la Svezia c’erano tutti. Trovo ingiusto che debba essere ricordato solo per quello. In sala stampa mi presentai da solo, non fu corretto".

Il post eliminazione e un messaggio alla città di Bari: "Devo dire grazie a Bari e ai baresi. Una città che mi ha protetto e mi ha preso per mano. Ho percepito la sofferenza in maniera soft. In giro per l'Italia era diverso, non riuscivo nemmeno ad andare tranquillamente al bar o al mare. La maggior parte erano ragazzini, quindi non ho dato peso a questo. Capitò anche a Lippi dopo l'eliminazione del 2010, eppure lui lo aveva vinto nel 2006. Ho pagato per i miei errori ma 35 anni di carriera nel calcio non si cancellano così. Ritorno in panchina? Perfino gli assassini hanno una seconda chance, anche io volevo riprendermi la mia vita".

Sezione: Gli ex / Data: Mer 28 settembre 2022 alle 21:00
Autore: Gianmaria De Candia
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