C’è molto fermento, nella piazza di Bari, per definire compiutamente gli obiettivi stagionali dei galletti, pronti ad approcciare tra una decina di giorni il campionato di B, dopo ben 4 anni di assenza forzata.

Circa le intenzioni della proprietà si sono rincorse voci di ogni genere, ferma restando la necessità, ovviamente, di mantenere quantomeno la categoria per non tornare nell’appena abbandonato inferno chiamato serie C.

A dare un’idea di quali possano essere le ambizioni biancorosse nella ormai prossima stagione sportiva possono contribuire le righe che seguono, contenute nel business plan presentato nel 2018 a firma di Aurelio De Laurentiis, quando il sindaco Decaro decise di conferire il titolo sportivo dei pugliesi alla famiglia di imprenditori: “In caso di partecipazione al campionato di Serie B, l’obiettivo sarà quello di allestire una formazione che, senza rendersi protagonista di voli pindarici, punti a disputare i playoff per accedere al campionato di Serie A, considerando la tradizione che vede, a parte i club neoretrocessi dalla massima categoria, beneficiari del paracadute, società neopromosse dal campionato di Serie C, che mantengano pressoché lo stesso organico (con conseguente leggera differenza di costi), collocarsi nelle prime 7-8 posizioni di classifica del torneo.”

Nonostante risalgano nel tempo, ad un’epoca nella quale non si poteva immaginare di certo l’arrivo di una pandemia e della guerra in Europa, queste parole possono rappresentare un viatico importante per immaginare, non senza una buona dose di ottimismo, il prossimo futuro del Bari.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 agosto 2022 alle 23:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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