Alle porte dell’apertura del calciomercato invernale, il Bari è chiamato a scelte profonde e tutt’altro che rinviabili. Prima ancora dei nomi, il vero nodo da sciogliere riguarda l’identità tecnica. Con l’arrivo di Vincenzo Vivarini si è proseguito, per necessità più che per convinzione, sulla strada della difesa a tre, ma il tecnico abruzzese ha costruito le sue fortune quasi sempre con la linea a quattro. Non è un dettaglio: la decisione sul modulo sarà la base su cui impostare un mercato che, comunque vada, dovrà essere di forte discontinuità rispetto al passato recente.

Nonostante l’ultimo errore, Cerofolini resta una delle poche certezze della stagione. L’ex Frosinone ha garantito rendimento, personalità e continuità in un’annata complicatissima. Non sembra questo il reparto su cui intervenire: il Bari può ripartire da lui senza particolari scossoni.

In difesa, invece, servirà una vera rivoluzione. Il pacchetto dei centrali è quello che più ha sofferto e che più ha inciso negativamente sul cammino biancorosso. Vicari, capitano e riferimento fino a poco tempo fa, è scivolato indietro nelle gerarchie e sembra destinato a salutare. Nikolaou ha deluso ampiamente, Meroni ha chiuso acciaccato con l'Avellino e nel complesso il reparto non ha mai dato garanzie. A prescindere dal modulo, serviranno almeno tre difensori centrali di livello, pronti e affidabili. Sugli esterni Dickmann è stato una nota positiva, Dorval tornerà dopo la Coppa d’Africa, ma resta da valutare una vera alternativa a sinistra e le possibili sirene di mercato proprio per l’algerino.

Sulla carta il centrocampo è il reparto più completo. Braunoder, Verreth, Maggiore, Pagano, Castrovilli e Darboe rappresentano un gruppo numericamente e tecnicamente interessante. Il problema è stato il rendimento, spesso ben al di sotto delle aspettative. Qui la sensazione è che si possa lavorare più sulla valorizzazione che su una rivoluzione totale, anche se la posizione di Darboe appare in bilico dopo una stagione praticamente anonima.

Davanti, invece, serviranno idee nuove. La squalifica di Sibilli ha tolto imprevedibilità, mentre Partipilo e Antonucci hanno deluso al punto da rendere plausibile una separazione. Anche il reparto offensivo va rifondato parzialmente: servono almeno un paio di innesti capaci di creare superiorità e accendere la manovra. E tra le punte, accanto a un Moncini che ha dato garanzie, manca ancora un vero bomber. In una corsa salvezza che si preannuncia durissima, avere un finalizzatore affidabile può fare tutta la differenza del mondo.

Il mercato del Bari, insomma, non potrà essere di semplice manutenzione. Serviranno idee chiare, scelte coerenti e una direzione tecnica finalmente definita. Senza più margine per gli errori.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 29 dicembre 2025 alle 18:00
Autore: Antonio Testini
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