Il Bari attraversa un periodo in cui sembra vivere sempre sul filo del rasoio, incapace di uscire da una mediocrità di fondo. La squadra di Caserta fatica a trovare continuità: ogni partita sembra un’occasione persa, ogni vittoria un episodio isolato. Non basta guardare i numeri: l’ultima vittoria esterna risale a febbraio, ai tempi di Longo, con l’1-0 sul Mantova. Da allora, risultati e prestazioni non sono mai decollati, e il Bari sembra spesso in balia degli eventi, incapace di trasformare la fatica in concretezza.

Il problema non è solo tattico. Caserta ha alternato moduli e uomini nella ricerca della formula giusta, ma la sostanza non cambia. Il Bari non sfrutta le occasioni quando si presentano: non capitalizza i momenti chiave, non concretizza quanto costruisce, non trasforma il potenziale in punti e lascia scappare ciò che costruisce. La superiorità numerica? Spesso un dettaglio irrilevante. L’inerzia favorevole della gara? Sprecata. Le partite che sembrano incanalate? Riaperte o buttate. Più che schemi, serve testa: convinzione, determinazione, leadership.

La partita di La Spezia è solo l’ultimo esempio lampante. Nonostante l’espulsione di Kouda, il Bari non ha saputo sfruttare l’uomo in più. Non un caso isolato: negli ultimi mesi, ogni opportunità di chiudere la gara in superiorità numerica è stata sprecata. Serve più decisione, più coraggio, più capacità di trascinare la squadra nei momenti decisivi.

In controtendenza, l’attacco offre almeno qualche segnale positivo. Moncini e Gytkjaer sono i punti fermi della manovra offensiva e finora hanno sorretto la squadra in termini di gol: 8 delle 13 reti stagionali portano la loro firma, e tutti i punti conquistati derivano dai loro centri. Il Bari costruisce gran parte delle proprie speranze sulle loro spalle, ma nessuna squadra che ambisca a una stagione stabile può reggersi solo su un duo offensivo. Serve una difesa più solida e meno ballerina, un centrocampo capace di dettare i ritmi e, soprattutto, una mentalità di gruppo che non si sgretoli al primo ostacolo.

Dopo la sosta per le nazionali non ci sarà più spazio per alibi o tentennamenti: il Bari deve mostrare spalle larghe, testa fredda e ambizioni serie. Nel mirino c’è il Frosinone, una squadra solida che attualmente occupa il quarto posto: una sfida davvero complicata, in cui sarà necessario dimostrare carattere e concretezza. Finché le vittorie resteranno episodi isolati, la stagione continuerà a rimanere appesa. È il momento di mettere a terra una strategia credibile, alzare la barra delle prestazioni e dimostrare che questo gruppo ha più sostanza di quanto dicano i numeri.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 15 novembre 2025 alle 19:00
Autore: Martina Michea
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