Se neanche la terza sosta stagionale riesce a correggere certi difetti atavici, allora davvero si può parlare quasi di crisi irreversibile o quanto meno di fragilità strutturale acclarata. Il Bari ripresentatosi dopo la pausa delle nazionali sembra quell'elenco di repliche di una fiction vista e rivista continuamente, dove il finale è sempre scontato e, soprattutto, già noto. La squadra di Caserta non ha dimostrato nessun miglioramento sul piano difensivo. A testimonianza di ciò, basta vedere come i biancorossi hanno subito le reti dei ciociari. Errori di concetto uniti ad errori triti e ritriti. Solite questioni, svarioni noti già da tempo e perseveranza negli stessi.

Si dice che per l'appunto il perseverare sia diabolico ma qui siamo davvero oltre. La difesa, in una squadra di calcio, è la trave più importante come se fosse un palazzo da costruire dalle fondamenta. E' il reparto da dove, forse, bisognerebbe davvero plasmare e modellare un gruppo forte e una squadra di livello. Al Bari tutto ciò non è stato fatto e viene davvero da pensare che a gennaio andrebbe fatta una mini rivoluzione. Oramai è acclarato che la retroguardia dei galletti è fragile nei suoi elementi e nella sua logica. Non ha calciatori al meglio delle loro performance ma, soprattutto, sembra un reparto slegato, senza i giusti meccanismi, come se si giocasse da pochissimo tempo insieme. Dopo tredici partite di campionato vedere certi errori e certe imperfezioni fa davvero pensare. Eppure, non parliamo certo di calciatori di scarso livello. Se pensiamo a Vicari, Nikolaou e Meroni passando per lo stesso Pucino sembra impossibile vedere certe cose sul campo di gioco.

Caserta ha provato, spesso, anche a cambiare passando dalla difesa a quattro a quella a tre e viceversa ma mai con risultati convincenti e con una sensazione davvero di protezione. La maginot che doveva costituire l'ossatura dei biancorossi fa acqua da tutte le parti. Gli attaccanti avversari hanno sempre vita facile contro difensori spesso distratti, caotici nei loro movimenti e mai perfetti nelle chiusure. Il povero Cerofolini tenta di fare il possibile e l'impossibile ma neanche lui può arrivare a troppo. Dire che urgono soluzioni immediate è dire poco e la società ha il dovere se non l'obbligo di fare riflessioni profonde e serie su questo reparto, a costo di soluzioni drastiche ed imprevedibili. Fino alla partita contro l'Avellino del 27 dicembre bisognerà andare avanti con chi è presente in rosa, nella speranza che i danni siano limitati ma da gennaio qualcosa andrà fatto. Ne va del futuro del Bari in questo campionato. 

Sezione: News / Data: Lun 24 novembre 2025 alle 10:00
Autore: Maurizio Calò
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