Matthias Braunoder è, da un paio di giorni, un nuovo giocatore del Bari. Vista la curiosità destata dal ragazzo, ne abbiamo parlato con Luca Bianchi, redattore presso TuttoCalcioComo. Innanzitutto, una panoramica sulle sue doti: "Secondo me il Bari ha fatto un ottimo acquisto. Arrivato nel gennaio del 2024 ha fatto 6 mesi in B di grandissimo livello. Infatti è stata una rilevazione, perché nonostante sia arrivato in corsa, è stato subito titolare, nonché tra gli artefici della cavalcata in A. Col Como ha giocato prevalentemente in una mediana a due, ma può agire anche da mezz'ala destra in un centrocampo a tre. Ha le caratteristiche del centrocampista moderno: box to box, buone capacità di passaggi filtranti, ottimo in fase di interdizione (tanto da aver recuperato tanti palloni da noi) bravo difensivamente, sa muoversi molto bene, corre tanto. Lui in un'intervista diceva di ispirarsi a Kantè e, con le dovute proporzioni, ha quel modo di giocare". 

Questo ciò che può migliorare: "Offensivamente, dà un contributo leggermente basso, dato che ha segnato un solo gol contro la Feralpisalò nelle sue venti presenze. Se giocherà da mezz'ala, ha più il palleggio ed altre doti difensive che non gli inserimenti, e serve che migliori in quest'ultimo fondamentale. Inoltre tira poco dalla distanza, sebbene la rete sopracitata corrisponda a una conclusione da fuori. Poi in Serie A, si è qualche volta di troppo interstardito col pallone, tentando la giocata anche dove non serviva. Ricordo un paio di errori, come quello col Torino per l'1-0 granata. Non deve piacersi troppo. Il margine di crescita è comunque ampio".

Perché il prestito secco? Luca ci spiega: "Informazioni più dettagliate rispetto a quelle circolate non ne sappiamo. Posso dirti che c'era l'idea di cedere Braunoder, al di là della destinazione Bari, perché il Como ha molti nomi in mezzo al campo, tra Perrone, Baturina, Da Cunha e Roberto. Di lui, Fabregas ha però molta stima. Ricordo conferenze in cui sottolineava la sofferenza di non poterlo schierare, per cui non mi sorprende che alla fine si sia arrivati a un prestito secco. L'intenzione è tenerne il controllo, sperando che nel Bari possa elevarsi e raggiungere quell'alto livello a cui anche il Como stesso ambisce, anche se credo che prima o poi sarà definitivamente ceduto".

Un altro nome in ballo è stato quello di Marco Sala, ora lontano per la vicenda Dorval: "La versione che ci è giunta è la medesima: l'operazione con Sala poteva chiudersi, ma il mancato addio di Dorval ha portato ad un netto rallentamento e credo che un suo eventuale arrivo dipendi dalla cessione dell'algerino o da altre che farà il Bari. Quindi vedremo se potrà riaprirsi".

fratelli Hartono stanno facendo grande Como. Nel 2018, furono vicini al Bari: "Ogni comasco assegnerebbe a loro le chiavi della città. Il lavoro societario non si limita alla squadra, ma sulla città, creando un ecosistema e rapporto ottimo con l'amministrazione comunale. Per ultima, l'idea di ristrutturare lo stadio, che procede, seppur a rilento. Fa la differenza anche il modus operandi: non è tanto l'avere molti soldi, ma come li si spende. Si, ricordo quando fu respinta la loro proposta di acquistare il Bari. Magari avrebbero potuto operare con la stessa piega presa qui a Como, puntando anche sul mare e la bellezza della Puglia. Poi con i se e con i ma non si fa nulla, però la storia sarebbe stata diversa".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 08 agosto 2025 alle 13:30
Autore: Piervito Perta
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