Con l’arrivo di Matthias Braunöder, il Bari ha scelto di investire su un profilo preciso, pensato per completare e allo stesso tempo rigenerare un reparto che nella scorsa stagione aveva finito per spegnersi: il centrocampo. Per capire che tipo di operazione ha compiuto il Bari, però, bisogna andare oltre la voce "nuovo acquisto" e rispondere a due domande semplici solo in apparenza: dove giocherà Braunöder? E perché proprio lì?

Braunöder è un centrocampista moderno. Corre, pressa, accompagna l’azione, si inserisce. Una mezzala dinamica, capace di giocare box-to-box e interpretare entrambe le fasi con lucidità. Il suo punto di forza è il ritmo: lo mantiene alto, lo impone. Non ha paura del contrasto, e ha già dimostrato di saper reggere il confronto fisico pur essendo cresciuto in un altro campionato. La collocazione ideale, a oggi, sembrerebbe chiara: mezzala in un centrocampo a tre. È lì che si è formato ed è lì che può incidere anche a Bari. In un 4-3-3, può giocare sia sul centrodestra che sul centrosinistra, con la libertà di aggredire la metà campo avversaria ma anche di rientrare in pressione sui portatori di palla rivali.

Il “perché” è la parte più interessante. Il Bari della passata stagione ha avuto, per lunghi tratti, un problema evidente: ritmo basso, poca capacità di aggredire la partita nella zona centrale del campo, scarsa continuità nel recupero del pallone alto. L’inserimento di Braunöder risponde esattamente a questa mancanza: serve uno che corra, che riempia lo spazio, che imponga un cambio di passo anche quando la squadra tende ad appiattirsi.

Dal punto di vista tecnico-tattico, può affiancare un regista più ordinato e un’altra mezzala più fisica o più offensiva, a seconda delle necessità. Il suo inserimento è intelligente proprio perché non va a sostituire nessuno in modo diretto, ma si innesta in un vuoto strutturale. È il giocatore che il Bari non aveva.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 05 agosto 2025 alle 18:30
Autore: Lorenzo D'Agostino
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