I destini di Bari e Bisceglie, nel momento più drammatico della storia del calcio a tinte biancorosse, quello successivo al fallimento, sono stati intrinsecamente legati. Il presidente dei nerazzurrostellati Nicola Canonico, infatti, propose di trasferire il titolo della sua formazione nel capoluogo pugliese, con la prospettiva di far ripartire il galletto dalla Serie C.

Una scelta che avrebbe posto fine alla storia del calcio biscegliese nel mondo del professionismo, ragion per cui è stata avversata da entrambe le tifoserie: i nerazzurrostellati, fra mille difficoltà, sono rimasti in C, e domenica affronteranno il Bari in un derby fondamentale per entrambe le società. I padroni di casa, terzultimi in classifica, hanno bisogno di punti per provare a lasciarsi alle spalle la palude della zona retrocessione, mentre i biancorossi non possono perdere ulteriore terreno dalla vetta della classifica. 

Le medie realizzative della formazione biscegliese sono tutt'altro che rassicuranti, ma la retroguardia biancorossa dovrà prestare particolare attenzione all'estro di Alessandro Gatto, sino ad ora capocannoniere dei suoi con cinque reti all'attivo. Ad affiancarlo un mix fra giocatori d'esperienza, come l'ex Ebagua, e giovani interessanti come il francese Rafetraniaina o il ventunenne Manicone.

Il bilancio stagionale dei nerazzurrostellati è decisamente magro, dato che i prossimi avversari del Bari in campionato hanno centrato solamente due successi, contro Rende ed Avellino. Nelle ultime sei gare, fra campionato e Coppa Italia, il rendimento è ai limiti del drammatico, dato che il Bisceglie ha raccolto un pareggio e cinque sconfitte: una striscia negativa che punta ad essere riscattata nel prestigioso derby di domenica prossima.

Il mai banale Pochesci, subentrato a stagione in corso alla guida del Bisceglie, dovrebbe presentarsi allo stadio Ventura con il suo canonico 3-5-2.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 07 novembre 2019 alle 22:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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