Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Nel corso della sua ultracentenaria storia, i biancorossi hanno vissuto la cadetteria per ben 50 stagioni. Continua oggi il nostro racconto che vuole far rivivere questi campionati. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 1929/30, facciamo un salto in avanti nel tempo fino alla stagione 1982/83.
I biancorossi reduci dalla celeberrima annata del Bari dei baresi, ripartono con una rinnovata voglia di fare bene. Super confermato Enrico Catuzzi, dopo gli attestati di stima piovuti da tutta Italia l'anno precedente. Resta l'intelaiatura della squadra: Acerbis, Caffaro, De Trizio, Giovanni Loseto, Caricola, Carmelo Bagnato, Onofrio Loseto, Gigi De Rosa, Bresciani. A malincuore viene ceduto Maurizio Iorio alla Roma, e al suo posto arriva dalla Cavese Claudio De Tommasi, un altro barese, che viene ingaggiato insieme a Franco Baldini, proveniente dal Bologna.
La stagione inizia come meglio non potrebbe. Il Bari, inserito nel girone 8 di Coppa Italia insieme a Inter, Rimini, Foggia, Vicenza e Udinese, arriva primo nel raggruppamento, accedendo agli ottavi di finale. Storica la vittoria in trasferta contro l'Inter dei campioni del mondo del 1982 Bergomi, Oriali, Collovati, Marini, Altobelli e di fuoriclasse del calibro di Beccalossi, Muller, e Baresi, con un 1-0 (gol di Baldini). Agli ottavi i galletti affrontano la Juve di Platini in andata e ritorno: al Delle Alpi la Vecchia Signora vince 1-0 con gol del Roi francese, nonostante un'ottima partita dei pugliesi; al ritorno la gara termina 1-1, con Platini che segna di nuovo al 90'. La Juve avrebbe poi vinto la competizione contro il Verona.
I presupposti sono dunque ottimi per un campionato di vertice. In realtà il Bari si dimostra molto altalenante, con pareggi e sconfitte beffarde. Il livello del campionato era molto alto, con formazioni del calibro del Milan di Tassotti e Baresi e della Lazio di D'Amico e Bruno Giordano. Catuzzi nonostante le provi tutte non trova la quadra e così a tredici giornate dal termine, dopo un ko per 3-0 a Pistoia, l'allora presidente Antonio Matarrese è costretto all'esonero. Al suo posto Gigi Radice, che esordisce con un successo nel derby col Foggia. Radice non riesce a cambiare le sorti del Galletto, col Bari mestamente nei bassifondi della classica.
L'ultima occasione, la classica gara ultima spiaggia, arriva il 29 maggio 1983, quando al Della Vittoria arriva un Monza senza più nulla da chiedere. Il Bari deve solo vincere. L'occasione per passare in vantaggio arriva quando l'arbitro fischia un penalty. Sul dischetto abbastanza a sorpresa si presenta Giovanni Loseto, scelto da Radice perché i biancorossi erano reduci da 5 rigori sbagliati su 9 assegnati. Sfortunatamente, neanche lo storico capitano riesce a segnare (sesto errore stagionale), con Mascella abile nel parargli il tiro. Il gol di Marronaro poi chiude i giochi, con la vittoria del Monza che spinge il Bari all'incredibile retrocessione in C.
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