Nel proseguo della nostra intervista a Mattia Collauto, trova spazio un'opinione sulle tante manovre estive del Bari, con una breve ripresa del discorso circa unità di intenti:"È stata una necessità cambiare, derivata da un campionato non positivissimo e per questo sicuramente era giusto dare una svolta, con un'aria diversa. Poi bisogna tornare a quel rapporto saturo e paradossale di cui parlavamo prima: Caserta, da buon allenatore, dice bene (e condivido) quando fa riferimento al ricreare entusiasmo, per cui ci vogliono in primis i risultati, che solitamente riavvicinano la gente, sebbene forse neanche questo potrebbe bastare".

Domenica prossima ci sarà il Monza. Per Mattia, nessuna paura, con uno sguardo alla situazione di tante squadre"Non ci sono favorite in queste prime partite, dove c'è l'incomprensibile mercato aperto, una non regola paradossale con cui bisogna convivere ma che mettono chiunque in difficoltà, e la ricerca di un'identità precisa, con solo chi ha cambiato poco che probabilmente ce l'ha. Il Bari deve lavorare a testa bassa e concentrarsi sul campo, limitando le carenze, e chissà che col Monza non possa esserci un esito sorprendente".

Positivo il giudizio sull'operato dirigenziale. Sul cosa manchi, Collauto non si sbilancia: "La squadra è buona, con materiale su cui lavorare e giocatori importanti. Poi da qui a fare bene ci sono diverse dinamiche e componenti. La dirigenza dovrà leggere determinate situazioni. Potrei dire che serve uno dietro ed uno davanti, ma non mi permetto di insegnare il mestiere ad un amico come Beppe (Magalini, ndr) e Di Cesare: sanno cosa devono fare, hanno le idee chiare su cosa servirà per completare la squadra. Speriamo che i nuovi arrivi siano convincenti e che la proprietà dia il benestare affinché questi vengano fatti e aumentino la competitività della squadra".

Cinque anni a Bari non si dimenticano. Parola dell'ex centrocampista..."Ho due/tre ricordi importanti, ma che terrò nel mio cuore in quanto molto personali. Chiaramente lì ho vissuto momenti bellissimi e anche difficoltà in cui si è creato un rapporto di stima e affetto con l'ambiente, che credo vada avanti e conservo con affetto. Ogni qual volta posso, ritorno al San Nicola perché fa piacere vedere partite di questa squadra di cui, dati i tanti anni di militanza, sono anche tifoso".

...ora direttore sportivo, in attesa di una chiamata:"Attendo una nuova opportunità. Dopo Venezia, con cui ho vinto un campionato e vinto la A, mi sono fermato, per poi prendere in considerazione cose gratificanti e chi mi diano emozioni e motivazioni. Se rientrerò, lo farò quando sentirò qualcosa che mi permette di lavorare come voglio. Ho capito che il ruolo del direttore sportivo è cambiato radicalmente, con una fatica nell'incidere e nell'essere ascoltati, con poi l'adattarsi a una serie di dinamiche attuali. Cercherò di fare la scelta migliore".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 26 agosto 2025 alle 21:00
Autore: Piervito Perta
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