Prima conferenza prepartita di campionato per Fabio Caserta. L'ex Catanzaro, ieri, ha esposto il suo credo e il modus operandi con cui vuole affrontare questo campionato. In particolare, si è soffermato su Castrovilli, che potrebbe essere la chiave vincente per i biancorossi. "Gaetano Castrovilli è un giocatore che non scopriamo oggi, la carriera parla per lui, si è voluto mettere in gioco a casa sua e sente questa piazza addosso. Ci aspettiamo tanto da lui, bisogna dargli del tempo perché è fermo da un po’ e non ha ancora ritmo partita. Ha entusiasmo e ce l’ha trasmesso, ringraziamo anche i tifosi per il sostegno che ci hanno dato: questa piazza ha dimostrato che se c’è unione d’intenti si può fare un grande campionato. Faremo di tutto per fare un ottimo campionato". Un binomio interessante quello tra l'ex Fiorentina e Caserta. Se il trainer biancorosso dovesse trovare la posizione di campo adatta, allora potrebbero aprirsi scenari interessanti.

Caserta, poi, ha spiegato quello che vuole vedere durante questa stagione: "Io voglio vedere in ognuno di loro la voglia di lottare e di non mollare male, al di là del risultato che è frutto di tanti episodi e di fortuna. Qualitativamente è una grande squadra, ma voglio anche il sacrificio”. Sacrificio e attaccamento alla causa, in primis. Concetti spesso poco considerati nelle ultime stagioni a Bari.

Altro tema fondamentale è quello della personalitá. Le squadre di Caserta hanno sempre espresso un buon gioco e hanno sempre tenuto in mano le redini della gara. Un qualcosa che il tecnico calabrese vorrà esprimere anche a Bari: "Per fare determinate cose ci vuole la personalità. Io credo che nella rosa del Bari ci sia la personalità per farlo. Io credo tanto in questo modo di giocare perché mi ha portato dei risultati. Credo che i difensori del Bari possono fare quel tipo di gioco. Ci sono dei momenti in cui bisogna lanciare la palla lunga, ma non deve essere la prerogativa. Col Milan ho chiesto io di esasperare questo, in alcuni momenti siamo usciti bene, in altri meno ma per meriti degli avversari”.

Qualche considerazione anche sul proprio momento personale. Caserta ha fatto capire che Bari è un punto di arrivo per lui, non di partenza: "Io la vivo in modo sereno, sono orgoglioso e felice. Tanti colleghi vorrebbero stare al posto mio. So l’importanza e so la difficoltà, ma è bello potersi confrontare con una piazza del genere. Cosa dirò ai ragazzi? Poco, tutte le partite sono difficili. Ma non è facile per nessuno".

Idee chiare, dunque. Personalità, voglia di esprimere il proprio gioco e gratitudine. Il campo, poi, sarà l'unico giudice. Chi ben comincia...

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 24 agosto 2025 alle 08:00
Autore: Armando Ruggiero
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