Il Bari è tornato in Serie B a quattro anni dal fallimento. Nel corso della sua ultracentenaria storia, i biancorossi hanno vissuto la cadetteria per ben 50 stagioni (tre delle quali nella seconda divisione nazionale). Continua oggi il nostro racconto che vuole far rivivere questi campionati. Dopo lo scorso episodio che trattava la stagione 2002/03, facciamo un salto indietro nel tempo, fino alla stagione 1973/74.
Il progetto giovani voluto fortemente dal Professor De Palo e affidato a Carlo Regalia (in panchina) prosegue con rinnovate ambizioni. Il Bari, reduce da un undicesimo posto, riparte con l'obiettivo di salvarsi nuovamente e ben figurare. Diverse le conferme in rosa dei tanti ragazzi che si erano messi in mostra l'anno prima: gli attaccanti Gianfranco Casarsa e Dino Sigarini, il fantasista Italo Florio, i centrocampisti Pierluigi Consonni e D'Angelo, i difensori Cazzola e Aurelio Galli, e lo stopper Spimi.
In porta arriva dalla Lucchese Franco Mancini, mentre dal Foggia Garzelli. L'acquisto di qualità è Pierpaolo Scarrone, giovane molto interessante prodotto del settore giovanile del Milan. In mezzo al campo, però, la squadra viene smembrata. Doloroso l'addio con una bandiera quale Pasquale Loseto, che si accasa al Pescara insieme a un altro grande barese come Totò Lopez. Vengono ceduti anche Butti, Dalle Vedove e Ardemagni a centrocampo.
Malgrado la rosa sia stata in parte rivista, la salvezza è un obiettivo sulla carta ampiamente raggiungibile. La realtà è tristemente un'altra. Nelle prime cinque giornate i biancorossi totalizzano sei sconfitte e un pari (all'esordio con l'Ascoli), ma soprattutto zero gol messi a segno. Per vedere i galletti segnare (e vincere) bisogna aspettare l'ottava giornata, con l'1-0 al Della Vittoria contro il Perugia. La situazione però non migliora, con i biancorossi incapaci di segnare e che collezionano solo ko e 0-0. Alla tredicesima giornata, allora, dopo il pari a reti inviolate con il Como e il Bari ultimo in classifica, è inevitabile l'esonero di Regalia.
De Palo vota per il vice di Regalia, Luciano Pirazzini. Il tecnico è alla sua prima esperienza in B e ha davanti un'impresa a dir poco miracolosa da compiere. Non c'è subito la svolta, col Bari che continua a perdere e soprattutto non segnare. Il girone d'andata si chiude con soli 8 punti e 2 gol. Nel girone di ritorno le cose vanno leggermente meglio, col Bari che nonostante la sua sterilità offensiva riesce a mettere a segno 20 punti. Troppo poco, però, per mantenere la categoria.
I biancorossi terminano così al penultimo posto, ma soprattutto con il terribile dato sulle reti messe a segno: dodici in 38 partite, che è a tutt'oggi il record negativo di marcature in serie cadetta. Un dato inspiegabile considerando le doti di Florio, Casarsa e Sigarini, ma esemplificativo di un'annata completamente sbagliata (fin dal mercato estivo) e tra le peggiori della storia del Bari.
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